A tre anni di distanza, il Principe è ancora in sella al suo cavallo nerazzurro e non ha intenzione di scendere. Dopotutto, i tifosi stessi continuano ad amarlo e se non fossero stati sufficienti i cori e gli applausi durante la presentazione della squadra in piazza San Giacomo a Pinzolo, ecco un altro attestato di stima che proviene direttamente dai sostenitori nerazzurri e che Diego Alberto Milito ha ricevuto lunedì scorso dalla nostra redazione: il Pallone d'Oro Nerazzurro. Nell'ambito della premiazione, l'attaccante argentino (che ieri, in partitella, ha firmato una tripletta, ndr) si è concesso ai nostri taccuini e ha fatto il punto sul suo momento, a pochi giorni dall'inizio della stagione.
Innanzitutto, un commento al riconoscimento: "Fa sempre piacere ricevere attestati di stima da parte dei tifosi. Ho sempre detto di gradire il loro amore. Anche tre anni fa, quando non mi hanno inserito nella lista dei 30 candidati al Pallone d'Oro, ho detto che preferivo l'affetto dei tifosi che per me conta più di ogni altra cosa. Ne sono orgoglioso. Dal primo giorno qui all'Inter sono stato accolto benissimo e credo che non riuscirò mai a ripagare tanto amore. Personalmente cerco di fare sempre meglio, a volte però non ci si riesce".
Il tuo percorso in nerazzurro è caratterizzato da un aspetto: tutti gli allenatori che hai avuto hanno sempre puntato su di te. Qual è il segreto di tutta questa fiducia?
Mah, non saprei. Forse è perché vedono in me uno che cerca di dare sempre il massimo, di essere sempre un professionista e questo mi fa certamente piacere. Ad ogni allenamento mi impegno per dare sempre il meglio di me.
Da tre anni a questa parte, per la prima volta, non ti troverai in ritiro alcuni dei tuoi storici compagni di viaggio. Ti senti un po' spaesato?
Per il momento l'unico a non essere più all'Inter è Lucio, gli altri sono a Milano. Poi bisogna aspettare e vedere cosa succederà nei prossimi giorni.
Un commento su due tuoi colleghi di reparto: Pazzini, che si è sfogato durante la presentazione; e Longo, che potrebbe essere il tuo erede in maglia nerazzurra.
Per Pazzo è difficile commentare, condivido quello che ha detto il presidente Moratti e lo considero anch'io solo uno sfogo. Pazzini è ancora un giocatore dell'Inter ed è importante per noi. Longo l'ho visto giocare in allenamento anche quando era nella Primavera e in questi giorni sta confermando le impressioni. Credo che davanti a se abbia un grande futuro, ha bellissimi movimenti da attaccante ed è molto bravo nel suo ruolo.
Si ringrazia l'ufficio stampa dell'Inter per la gentile collaborazione
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