Era solo questione di tempo. Chi ha seguito Esposito, dalle giovanili dell'Inter e della Nazionale azzurra fino alla prima squadra dell'Inter e alla Nazionale maggiore, sapeva perfettamente che era solo questione di tempo. Il gol siglato al Mondiale per Club contro il River Plate è stato solo l'antipasto, ma è stato molto importante.

Benedetta l'esperienza negli States perché lì tutti si sono accorti che Francesco Pio, a 20 anni, è già un giocatore da Inter. Ajax, Sassuolo e Cagliari. Un solo gol ma tre prestazioni complete che sono il manifesto del giocatore. Quasi impossibile da spostare e da anticipare, sponde e assist al servizio della squadra, quella cattiveria e fame del giovane pronto a lottare su ogni pallone, l'attaccamento a quella maglia indossata da quando è bambino.

Non serviva il gol contro il Cagliari per essere felici di Esposito, ma è servito per zittire chi ha deciso quest'anno di puntare il 20enne sui social, basandosi, o meglio aggrappandosi, sulle valutazioni di applicazione varie come Sofascore.

Chi ha visto le partite ha capito che Esposito non è solo un bomber e che quindi non contano solo i gol (ma comunque abbiamo sbloccato anche questo). Elogiarlo non significa correre il rischio di bruciarlo o caricarlo di pressione, è puramente oggettivo.

Abbastanza romantico che il primo gol in Serie A sia arrivato davanti al fratello Sebastiano. Proprio Seba aveva invocato il gol del fratello dopo Ajax-Inter. Detto fatto.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 29 settembre 2025 alle 00:00
Autore: Raffaele Caruso
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