E’ sicuramente il momento peggiore della stagione, la media punti dell’Inter è quasi da retrocessione, tutti fanno a gara a cercare le statistiche più negative da abbinare ai nerazzurri, le sconfitte continuano a succedersi una dopo l’altra, Udine, Siena, Firenze, con il povero Stramaccioni che non sa più che pesci pigliare, come e con chi giocare. Il terzo posto però, nonostante la lenta e inesorabile involuzione nerazzurra, è sempre lì a un passo, niente è compromesso, a patto che non scenda più in campo la squadra di fantasmi di Firenze.

Senza Milito però sembra una missione impossibile riuscire a conquistare la qualificazione alla prossima Champions League, soprattutto perché a fianco della Madonnina si staglia ogni giorno sempre più nitida la sagoma con la cresta di Super Mario Balotelli, oggi più che mai il nemico pubblico numero 1, con 4 gol in 3 partite. L’ex sportivamente più odiato è pronto a consumare la sua vendetta domenica sera nel derby per dare la mazzata finale a quelli che erano i suoi compagni e non vede l’ora di esultare con la maglia rossonera contro i suoi ex tifosi. Si gioca in casa del Biscione, in questo momento il Milan sembra stra-favorito ma il derby è sempre il derby, una partita diversa dalle altre, spesso sorprendente. Anche il Milan ha avuto e ha le sue difficoltà, ma i rossoneri corrono che è un piacere e Allegri è riuscito a dare quella idea di gioco che ancora manca ai cugini.

In più c’è quella trasferta insidiosa in Romania che in tanti avrebbero preferito evitare soprattutto prima di questa sfida così importante. Ora bisogna vedere come Strama gestirà il doppio appuntamento, come e quanto turnover utilizzerà contro il Cluj per cercare di risparmiare uomini ed energie per quella partita che sente più di tutte le altre, per quella sfida che finora ha sempre vinto da quando allena l’Inter. Il 2 a 0 dell’andata a San Siro sa quasi di ipoteca, ma in questo momento il tecnico romano non può neanche rischiare un’imbarcata pericolosa che comprometterebbe la corsa in Europa League. Deve quindi cercare di fare come all’andata quando riuscì a vincere anche con le seconde linee in Azerbaijan per poi andare a espugnare il fortino rossonero, un’impresa che in questo momento, dopo la scoppola di Firenze, sembra molto ma molto difficile.

L’Inter però ha nel suo Dna la ricetta per uscire da questa crisi involutiva, i vecchi campioni quando sentono l’aria di derby si trasformano, moltiplicano le loro energie e trascinano i giovani a imprese sulla carta impossibili, un po’ come è successo a Torino con la Juventus quella notte magica del 3 novembre, un po’ come tutti sperano possa accadere domenica sera per fermare lo spauracchio Balotelli e rinascere nella notte più importante, proprio quando nessuno se lo aspetta. 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 20 febbraio 2013 alle 00:01
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
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