Il mercato ferve, le trattative cominciano a decollare. Intanto l'Inter ha quasi definito la rosa, perché con l'arrivo di Medel il gruppo a disposizione di Mazzarri è completo per il 90%. Quello che manca è sotto gli occhi di tutti: un attaccante importante e un altro elemento offensivo in caso di arrivederci di Botta. Poi bisognerà vedere quando e come verranno ceduti alcuni giocatori che, a oggi, sembrano non avere spazio.

Ma il panorama della Serie A appare già piuttosto chiaro. La Roma gode del maggior credito, avendo mantenuto l'ossatura ottima dello scorso anno e riuscendo a trovare tasselli congeniali a Garcia. Poi c'è il Napoli, il cui mercato deve ancora decollare, ma che non ha perso nessun big. Dietro il Milan, con l'incognita Inzaghi. Discorso a parte merita la Juventus. Il club bianconero si è trovato nella stessa situazione in cui si trovò Moratti all'indomani dell'addio di Leonardo. Con la differenza che lì si era ai primi di giugno, qui a metà luglio. E poi Conte è un tecnico quasi unico per come si è incastrato alla perfezione nella situazione juventina, riuscendo a compattare l'ambiente nei momenti difficili e a caricarlo in quelli sereni. Quindi, se la Juventus con Conte restava la regina indiscussa, adesso con Allegri tutto è cambiato. Non tanto perché l'allenatore livornese sia scarso, quanto perché il tifo sembra già aver preso le distanze dalle scelte societarie e perché bisognerà capire la reazione del gruppo, legatissimo all'ex tecnico che non era certo il miglior amico di quello attuale.

Insomma, l'addio di Conte a Vinovo ha aperto improvvisamente uno spiraglio, una crepa inaspettata per chi culla il sogno di inserirsi in quel club di vertice ristretto che pareva esclusivo. La sensazione è che la Juve non sarà così imperforabile agli attacchi delle concorrenti come accaduto nell'ultimo biennio e le stesse mosse di mercato hanno più il sapore della rincorsa che della programmazione (Pereyra e non Iturbe la dice lunga...).

Uno spiraglio buono soprattutto per l'Inter di Thohir, rinvigorita dall'estate e pronta per migliorarsi. I nerazzurri, tanto quanto la Fiorentina, avranno in qualche modo l'obbligo di fare il massimo per tornare in Champions e non avere guai con la propria coscienza nel momento in cui una delle tre big dovesse fallire la stagione. Con Vidic, M'Vila, Dodò, Medel e un attaccante di primo (se non primissimo) piano, Mazzarri avrà certamente le armi per puntare al terzo posto. Un anno è passato, c'è una conoscenza ormai precisa del mondo Inter e la ''raccolta dati'' è finita. Nessuna voglia di illudersi, ma neppure quella di accontentarsi.

E chi l'avrebbe mai detto che una mano, in tal senso, sarebbe arrivata da Antonio Conte?

Sezione: Editoriale / Data: Gio 24 luglio 2014 alle 00:01
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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