Dieci punti nelle ultime quattro partite, con dieci gol segnati e nessuno subito. I numeri parlano chiaro: dopo il ko del Ferraris contro il Genoa, l'Inter è tornata a macinare risultati. Quello che i numeri non possono raccontare, però, è il livello raggiunto dai nerazzurri sotto il profilo del gioco. Nelle ultime due partite, in particolare, Icardi e compagni hanno saputo abbinare risultati e manovra brillante, affermandosi padroni del campo come raramente lo erano stati anche nella prima parte di stagione quando tutto andava per il verso giusto.

L'Inter a inizio dicembre era addirittura arrivata in testa alla classifica, scalando posizioni e sorpassando Juventus e Napoli. Proprio il pareggio nella tana dei bianconeri – più che quello del San Paolo – era stato accolto dai più come segno inequivocabile della maturità raggiunta dal gruppo nerazzurro. Una serie utile di partite che aveva indotto Luciano Spalletti a sottolineare senza timore alcuno: "Non dobbiamo più cercare la maturità, noi lo sappiamo già chi siamo. Abbiamo la certezza di quello che siamo diventati. Ci sarà solo da continuare a lavorare così e mettere in pratica quelle cose che ormai sono nostre".

Lo diceva alla vigilia dello 0-0 dell'Allianz Stadium. Da lì, la crisi. L'Inter cominciò a disperdere consapevolezza e fiducia, pagando un prezzo alto soprattutto per la fase offensiva divenuta improvvisamente carente. Un tunnel imboccato nel ko interno con l'Udinese e dal quale si è rivista la luce solo con la vittoria sul Benevento. In mezzo, tanti pareggi e altre due sconfitte (Sassuolo e Genoa).

Dai gol di Skriniar e Ranocchia che hanno piegato i campani è passato ormai oltre un mese. Ma stavolta Spalletti non ci casca. E a precisa domanda, dopo il 3-0 sul Verona, ha risposto così: "Se possiamo dire che l'Inter sia guarita? No, assolutamente no. Bisogna rimanere concentratissimi, vogliosi, svegliarsi e determinare giorno dopo giorno quello che è il ruolo della nostra professione. Siamo una squadra forte che in alcuni momenti perde quella qualità che ha e non la esibisce con continuità". Insomma, una condotta opposta a quella di dicembre. All'epoca, Spalletti voleva continuare ad alzare l'asticella infondendo coraggio e fiducia nei suoi; adesso li stuzzica e li tiene sempre sulla corda.

Se l'Inter sia veramente guarita, quindi, lo sapremo solo la sera del 20 maggio.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 03 aprile 2018 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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