Il cartello ‘Lavori in corso’ è ancora ben visibile davanti ai cancelli di Pinzolo. E non potrebbe essere altrimenti: impossibile infatti trarre conclusioni significative dopo la prima partita stagionale, un’amichevole contro una rappresentativa locale del Trentino: il risultato serve per fare cronaca, l’importante per Walter Mazzarri era essenzialmente capire a che punto fosse la squadra in questa prima fase di lavori nel ritiro estivo. E alla fine, non si è nascosto: la condizione è quella che è, le gambe ancora non girano al meglio, bisognerà comunque attendere per vedere crescere la creatura del tecnico di San Vincenzo.

Non si è nascosto l’allenatore, una volta terminata la partita: i carichi di lavoro di questi primi giorni in Val Rendena hanno pesato, lo afferma lui stesso parlando di ‘muscoli intossicati’ ma elogiando i ragazzi specie nella ripresa quando hanno fatto vedere le cose migliori, analisi indubbiamente onesta: l’Inter migliore, in effetti, si è vista quando sono scese in campo le seconde linee, tra cui anche i giovani. Certo, le note positive ovviamente non sono mancate; ad esempio, possiamo rimarcare la grande voglia di Fredy Guarin, testimoniata in modo particolare da un’azione, quando il colombiano è andato a sradicare la palla dai piedi di un avversario per farsi 40 metri a tutta birra. E nel secondo tempo, anche Ricky Alvarez ha fatto intravedere qualche spunto interessante. Forse la difesa va ancora registrata un po’, anche se i più esperti, schierati insieme nella ripresa, hanno donato maggiore sensazione di sicurezza rispetto ai ‘giovani’ impiegati nel primo tempo.

A proposito di giovani: bravi. Bravo soprattutto Andrea Mira, ragazzino nato in provincia di Varese, arrivato in sordina in questo ritiro, quasi alla chetichella, e che invece ha sorpreso un po’ tutti: dai suoi piedi è partita prima l’azione del 2-0 realizzato da Alessandro Capello, altro ragazzino che appare molto interessante, poi la palla servita sui piedi di Ricky Alvarez che è valsa il secondo rigore. Ovviamente non si fanno proclami e panegirici, ma insomma, vedere questo ragazzo che a 48 ore di distanza dal suo arrivo scende in campo e mostra di avere questi numeri, è tanta roba. Salvatore Cerrone avrà sicuramente preso nota.

Infine, una nota, anzi, un incoraggiamento: oggetto del messaggio, ovviamente, Ishak Belfodil, che ieri purtroppo si è distinto in negativo per aver sbagliato due, e dico due, calci di rigore: uno calciato malamente, l’altro che invece è andato a infrangersi contro un palo. Chiariamo un punto: lungi da me lanciare strali contro questo ragazzo per degli errori in una gara con poco valore. Gli errori pesano, ci sono, ma parlando dell’attaccante nuovo arrivato all’Inter bisogna fare tutti i distinguo del caso.

Partendo dalla condizione fisica, inevitabilmente condizionata dal digiuno dovuto all’osservazione del Ramadan; ma anche considerando questo fattore, il ragazzo si è mosso bene, creando varchi, cercando l’affondo, dimostrando di essere abile nel difendere il pallone. I compiti, insomma, da seconda punta ideale per gli schemi di Mazzarri. Ishak ha tutto per giocarsi le sue carte al meglio in questa Inter; e in quanto ai rigori, basterà sentire quella famosa canzone di Francesco De Gregori, forse inflazionata ma sempre in voga, nella quale c’è la strofa: “Non aver paura di tirare un calcio di rigore…”.

 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 18 luglio 2013 alle 00:01
Autore: Christian Liotta
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