Derby di (coppa) Italia. L'Inter torna in campo subito, provando a mettersi alle spalle il ko con la Fiorentina, terzo di fila in campionato dopo quelli con Spezia e Juve. Il dato sconfortante (e sconcertante) è che - coppe comprese - i nerazzurri non vanno a segno su azione dal 2-0 di Lautaro al Lecce: era il minuto 53 della gara giocata il 5 marzo. Poi Lukaku su rigore allo Spezia, zero col Porto, zero con la Juve e zero con la Fiorentina: quasi sette tempi senza segnare su azione. Un mese. Una vita.

Chiaramente, sulla graticola è finito ancora Simone Inzaghi, capro espiatorio come nelle migliori tradizioni italiche. Si fa fatica ad andare dentro le pieghe di una stagione disastrosa almeno in campionato. Disastrosa a prescindere dalla posizione. Seconda, terza, quarta o addirittura quinta: la sostanza non cambia. L'Inter ha fatto troppo male, drasticamente male in Serie A. Dieci sconfitte dopo 28 giornate è un ruolino di marcia da crisi nerissima. Tutto è ancora in gioco per il piazzamento Champions grazie al fatto che pure altre big non se la passano meglio e che la Juve è ripiombata nel solito incubo giudiziario.

Inzaghi colpevole? Assolutamente sì. Ma non è né l'unico né il principale. All'Inter, in tanti dovrebbero guardarsi allo specchio, a partire dai piani alti e altissimi. Quando l'annata va così, non può essere mai solo colpa di un settore. E chi più ha responsabilità più ha torto. Evidente. Però, nonostante tutto, la stagione del club nerazzurro ha ancora tanti obiettivi da poter/dover centrare: la finale di Coppa Italia - e oggi può essere compiuto il primo passo in tal senso -, eliminare il Benfica ed entrare nei primi quattro posti in campionato. Tutto, o quasi, è ancora in ballo. E se il futuro di Inzaghi è già segnato (tutti sanno che non resterà in panchina nella prossima stagione a scanso di exploit europei impensabili), allora forse cambiare subito potrebbe essere necessario. Bayern e Chelsea - ad esempio - non ci hanno pensato su due volte, nonostante il cammino in Champions di entrambe sia ottimo al pari di quello dei nerazzurri. Sostituire Inzaghi potrebbe rivelarsi l'ultima carta a disposizione di una dirigenza e di una proprietà più colpevoli dell'allenatore. Un allenatore che sarebbe, ancora una volta, vittima degli eventi.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 04 aprile 2023 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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