Un campionato buttato. Voglio riassumere in questo modo la stagione dell'Inter, essendo così duro e netto nel giudizio perché considero la rosa attuale di assoluto livello, con un terzo posto oggi lontanissimo che in estate avevo considerato come un obiettivo quasi scontato.

Alla vigilia della Serie A 2015-2016 - lo ammetto - reputavo i nerazzurri la terza forza del campionato, dietro solo a Juventus e Roma, ma davanti al Napoli, un gruppo cresciuto sensibilmente con Maurizio Sarri, ma fin troppo dipendente dalle prestazioni di Gonzalo Higuain. E il girone di andata non ha fatto altro che rafforzare questa mia tesi, portandomi addirittura a pensare dopo il ko del 'San Paolo' per 2-1 che la squadra di Roberto Mancini avrebbe potuto, chissà, dar fastidio per le primissime posizioni, pronta ad approfittare degli eventuali passi falsi delle big davanti.

Troppo ottimista, fin troppo. Ingenuo il sottoscritto a 'volare con la fantasia', ma mai mi sarei aspettato di vedere un'Inter così in difficoltà negli ultimi mesi, vanificando quasi in toto l'ottimo lavoro svolto nella prima parte di stagione. L'aspetto che mi portava a sposare tale idea era sostanzialmente uno: un gruppo quasi totalmente rinnovato rispetto alla scorsa annata era riuscito a rimanere in alto per tante giornate, subendo poche reti nonostante qualche prova sottotono, un po' di fortuna e meccanismi ancora da amalgamare.

Proprio per questo, con il passare delle gare, credevo che i miglioramenti e la crescita del gruppo, soprattutto a livello tattico, sarebbero stati dei passi ovvi, perché con tanti volti nuovi non c'è miglior cura del lavoro quotidiano e del tempo per migliorare. Invece no, è successo l'esatto contrario. Inspiegabile a parer mio, e ammetto che mi trovo anche in difficoltà nel dover analizzare questa debacle.

Vero, verissimo. Non è assolutamente facile far bene dopo aver cambiato così tanto (ma il lavoro del Mancio, nonostante l'auto-bocciatura di ieri mattina in conferenza stampa, continuo a considerarlo sufficiente), ma come detto è impresa ardua credere a questi risultati dopo aver passato gran parte del campionato in testa alla classifica. Ora il terzo posto appare irraggiungibile, difficile capire il perché.

La Champions League avrebbe dovuto essere un traguardo quasi scontato, e il campionato - allo stato attuale delle cose - lo considero buttato, ma attenzione. In vista della prossima stagione non servirà assolutamente un'ulteriore rivoluzione, non c'è alcun bisogno di agire in questa direzione, altrimenti il progetto iniziato dal momento del ritorno dell'allenatore jesino ricomincerebbe da capo. Senza il terzo posto facile pensare a una cessione importante, ma nonostante un mercato che sarà necessariamente low cost si potrà sicuramente migliorare una rosa già buona.

Insomma, le certezze ci sono. Pochi ritocchi con la speranza che la seconda stagione dall'inizio con RM in panchina possa finalmente portare al definitivo salto di qualità. Per non buttare e sprecare un altro campionato, perchè non raggiungere quell'ormai famoso obiettivo ora così lontano nemmeno nel prossimo rappresenterebbe un grande fallimento. Anche se già quest'anno, al netto del girone d'andata, sarebbe stato logico auspicarsi un'annata in crescendo. E questo, analizzando la classifica attuale, rappresenta sicuramente il rammarico più grande.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 09 aprile 2016 alle 00:00
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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