Inter e Juve, ancora contro. Ciò che un tempo sarebbe stata una battuta 'poco simpatica' di Andrea Agnelli viene letta per quella che è: l'ennesima offesa al veleno post-Calciopoli lanciata alle istituzioni del nostro calcio e ai valori portati avanti dal club nerazzurro e difesi per anni da persone che ne hanno segnato la storia. Alla stilettata del presidente dei bianconeri l'Inter ha risposto con una bordata: "...il 2006 è stato un anno disastroso, in cui lo scudetto è stato assegnato legittimamente all'Inter dalla FIGC, e la Juventus è stata retrocessa in Serie B insieme alla sua reputazione". Se non fosse immerso nei preparativi della sfida allo United avrei pensato che una parte del comunicato fosse stata dettata da Mourinho in persona. O forse semplicemente, come ha detto Moratti dopo aver rinunciato alla carica da presidente onorario dell'Inter, è finito un tempo, il suo tempo, e siamo già entrati in una nuova era. Alzi la mano chi non se ne fosse ancora accorto.

È arrivato dall'Indonesia ma ha dimostrato sin dal principio di conoscere fin troppo bene il mondo del calcio in Italia. A quasi un anno dalla nomina a presidente, Erick Thohir prosegue nel suo piano di risanamento del club, che passa inevitabilmente dalla rottura con i precedenti schemi di gestione. Più di una mossa del neo patron avrebbe fatto irritare Moratti, colpito e affondato - si è detto - dalle parole che il nuovo CEO Michael Bolingbroke ha rilasciato al termine della scorsa assemblea dei soci: "Ci sono norme che non permetteranno più la gestione di un club come in passato. Quello che è stato è stato, ora pensiamo al futuro". Discorso sin troppo pragmatico che non è andato giù al presidente del Triplete. Il futuro è senza Moratti, perché lo ha scelto anche lui e così vogliono i tempi non più adatti a chi 'spende per amore'. Ma dopo un anno anche "Thohir è più interista", affermava due giorni prima delle dimissioni Massimo. Quale miglior passaggio del testimone?

Dagli uffici al campo, la vera impresa per Mazzarri, entrato nel vortice mediatico delle cause che hanno innescato la brusca uscita del petroliere, sarà mantenere la squadra concentrata su un cammino già resosi complicato alla partenza. Nonostante l'avvio tutt'altro che eccitante di quello che era stato battezzato l''anno zero', Thohir ha riposto ancora una volta piena fiducia sul suo tecnico. Una delle puntate più rischiose del tycoon era stata proprio quella sul rinnovo dell'allenatore, oggi fischiatissimo dal pubblico di San Siro. L'obiettivo è tornare nell'Europa delle grandi e Mazzarri è convintissimo di potercela fare. Siamo all'inizio di un nuovo corso - ha spiegato ieri in conferenza stampa - perché la scorsa stagione non va considerata. 31 giornate al termine e il tempo è dalla parte del tecnico, ma servirà mandare segnali ben diversi dalle recenti prestazioni già dalla sfida di oggi a Cesena. Perché se Thohir mira a costruire una vera Inter il tifoso la pretende ad ogni match. D'altronde anche in campo è in gioco una reputazione, quella nerazzurra.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 26 ottobre 2014 alle 00:01
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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