Caro Marcelo, prima di tutto auguri per il tuo venticinquesimo compleanno, pur se in ritardo di qualche secondo. Ecco l’età giusta, la migliore, e forse il momento adatto perché la tua fama di ‘tuttocampista’ buono a tutto, ma campione in nulla, ti abbandoni, magari a vantaggio di quell’esplosione definitiva che in tanti avevano pronosticato dopo i primi scampoli in nerazzurro. A guardarsi intorno, con Nagatomo a livelli accettabili, un D’Ambrosio senz’altro più sicuro e in fiducia, con l’amico Perisic mai così continuo, è forse arrivato il momento anche per te. Soprattutto, è forse giunta l’ora di non ciondolare quando entri a gara in corso, e di sentirti protagonista anche se il campo lo vedi a sprazzi, ché in panchina nessuno ci finisce per caso, e un minimo di concentrazione e dedizione alla causa è un passaggio chiave per non doversi più sedere tanto spesso su quei seggiolini.
Mezzala, mediano basso, trequartista. È vero che Brozovic sa far tutto, come dimostrato da ultimo nel doppio impegno in Nazionale nel playoff con la Grecia, laddove il croato ha sapientemente protetto la sua retroguardia mentre Modric e Rakitic ricamavano, e a tratti ha fatto anche in tempo a ricordarsi dei suoi pregi tecnici e della sua indiscutibile intelligenza tattica, sfoderando aperture degne di nota e muovendosi sempre in modo opportuno accanto ai due mostri sacri che condividono con lui la zona mediana della Croazia. Facile giocare con loro, si dirà. Certo, ma su uno come Brozovic c’è comunque da perderci la testa. Quanto a margini e possibilità di espressione, nel centrocampo dell’Inter Brozovic non ha rivali: forse, una simile varietà di colpi la garantisce soltanto il nuovo arrivato Vecino, che con stazza, tecnica e umiltà ha saputo guadagnarsi la fiducia di tecnico e ambiente gara dopo gara, fino a diventare parte di quella famosa dorsale centrale intorno alla quale i ben informati credono sia costruita ogni squadra di valore. Brozovic, però, ha in più una dote che, in una fase offensiva non particolarmente prolifica com’è quella nerazzurra, potrebbe rivelarsi quanto mai rara, decisiva e, dunque, apprezzata, e che potrebbe senz’altro valergli a lungo la maglia da titolare con continuità, se solo la piantasse di accendersi a intermittenza. Brozovic, infatti, sa segnare come nessuno dei centrocampisti nerazzurri, soprattutto perché unisce una ottima qualità nel tiro da fuori a un eccellente tempismo negli inserimenti in area avversaria. Quest’ultima dote, peraltro, il croato l’ha già messa in mostra in un’Inter che aveva davanti un palo piantato, un giocatore che dall’area non voleva spostarsi mai e che, di conseguenza, fagocitava ogni pallone buono e ogni spazio disponibile tra le maglie dei centrali avversari. La cura Spalletti, tuttavia, ha fatto sì che Icardi venga sempre più spesso a dialogare fuori dall’area, talvolta sin troppo, cosicché chi gli gioca dietro, se vuole, può sfruttare un autentico corridoio verso la porta avversaria, com’è accaduto a un Borja Valero che col Verona faceva la punta, o allo stesso Brozo nel primo tempo di Benevento.
Quell’undici che ha fatto bene con costanza negli ultimi tempi, e che Spalletti pare propenso a riconfermare anche domenica con l’Atalanta, sembra comprensibilmente inciso su una pietra dura da scalfire, e così anche Brozovic pare condannato a soffrire ancora qualche panchina di troppo. Eccolo, il grosso problema del croato, cui facevamo cenno in apertura: nel momento in cui Brozovic si sente superfluo, il suo apporto finisce per diventare effettivamente irrilevante, cosicché a buon diritto l’ex Dinamo Zagabria resterà a scaldare la panca anche nell'occasione successiva. Quando entra a gara in corso, Brozo non riesce sostanzialmente mai a calarsi in partita con rapidità, finendo per trotterellare qua e là tra i reparti; questo deficit, com’è ovvio, è tanto più evidente quando il tecnico di turno si gioca la carta Brozovic proprio col preciso intento di sconvolgere il copione su cui la gara si è appiattita, convinto come lo siamo in tanti delle enormi qualità che risiedono nei piedi del croato. E invece una delusione dopo l’altra. Occorre viziarlo, insomma, il ragazzo, ma nessun sano di mente ha tempo da perdere con le coccole, soprattutto se si deve correre a mille come capita quest’anno. Le priorità sono altre, com’è ovvio. Quando poi l’ambiente è generalmente distratto e demotivato, eccolo lì il croato, in testa al trenino del cazzeggio, tra selfie, #Epicbrozo e un atteggiamento che spicca per deconcentrazione anche quando tutt’intorno si respira caos e generale distacco. Dopo una stagione emblematica da questo punto di vista, com’è stata quella scorsa, Brozovic era infatti parso come non mai sul piede di partenza, senza troppi rimpianti da ambo le parti, per poi restare a Milano per via di un mercato strano e terminato anzitempo, piuttosto che grazie a una reciproca fiducia da parte di giocatore e società. Ora, però, si va a mille, e in questo treno ben lanciato c’è spazio anche per Brozo, che anzi potrebbe tranquillamente sedere nelle primissime file del vagone. A Spalletti piacciono i trequartisti che fanno gol e si muovono in verticale; in sostanza, da Nainggolan in poi, il toscano non ha fatto altro che collocare in quella posizione la migliore tra le proprie mezzali box to box, scegliendo il giocatore soprattutto in base alla capacità realizzativa del singolo, dal momento che, da quell’interprete, una grande squadra porta a casa almeno una decina di gol. Dire che il croato non possa fare il trequartista in quest’Inter è insomma una bestialità; anzi, se vogliamo, Brozovic è il prototipo perfetto del 10 di Spalletti, per i mille pregi che sono stati evidenziati in precedenza. Il tempo, però, stringe: a gennaio, con ogni probabilità, arriverà Ramires che, tra le altre cose, ha interpretato proprio quel ruolo in carriera con discreto successo. In un mese e mezzo, Brozovic dovrà giocarsi il posto in campo e, forse, anche in rosa, dato che non è da escludere la partenza di uno tra lui e Joao Mario nel prossimo mese di gennaio: ecco, vorremmo evitare il consueto rimpianto di un giocatore dal sicuro avvenire che finisce chirurgicamente per esplodere altrove.
Caro Marcelo, è questo il momento. Non ciondolare, non scuotere la testa quando il pallone ti scavalca, non rinunciare a prescindere a rincorrere una palla che sembra morente in fallo laterale. Conquistali tutti con le tue qualità, stupiscili con una voglia inedita. Anche Perisic, l’amico e connazionale, sembrava un irregolare, propenso ad accendersi solo con la luna piena. Oggi Perisic puoi trovarlo sulla propria linea di fondo, e quindici secondi dopo eccolo lì davanti, a galoppare con le sue gambone. L’Inter, nella giornata di ieri, ti ha fatto gli auguri ricordando come tu sia stato il 900° giocatore della storia nerazzurra. Che soddisfazione. Di questa storia gloriosa, se ci è concesso, potresti scrivere ben altre pagine. Caro Marcelo, corri.
Autore: Antonello Mastronardi / Twitter: @f_antomas
Altre notizie - Editoriale
Altre notizie
- 08:15 GdS - Inter, 'inspiegabile' sindrome da grande vittoria. Ora testa al Napoli: test da non sbagliare
- 00:00 L'ingiocabile bella Aurora. Che si punge ancora e si intrappola da sola
- 23:45 Bologna, Ravaglia super nei rigori... contro l'Inter: sei parati in carriera (3 ai nerazzurri)
- 23:30 All'Arsenal basta Gyokeres, 1-0 all'Everton e sorpasso al primo posto in classifica
- 23:15 Lazio, Sarri tra ironia e amarezza: "Segnali dal mercato? Solo fumo. Con questa emergenza prima o poi paghi"
- 23:00 Napoli, Beukema: "All'Inter toglierei Calhanoglu. Anche Bastoni è molto forte"
- 22:45 Serie A, Spalletti vince la sfida con Gasperini: la Juventus piega la Roma 2-1
- 22:30 Fabregas: "A Como non contano solo i risultati, c'è più tempo e una crescita reale"
- 22:15 Serie A, big chance create e mancate: l'Inter ha una connessione tra due statistiche offensive
- 22:00 Sassuolo, guai per Pinamonti: problemi alla caviglia e Torino a rischio
- 21:45 Bologna vittorioso ai rigori a 30 anni di distanza dall'ultima volta: la statistica clamorosa
- 21:30 Serie A, tiri in porta: c'è un dato significativo per Lautaro. Guida la graduatoria Nico Paz
- 21:15 Inter-Napoli, l'11 gennaio il big match a San Siro: al via la vendita libera. Tutte le info
- 21:00 Braglia critica le seconde squadre: "Che senso hanno? Ci mettono sei mesi per capire dove sono"
- 20:45 GdS - Mercato di gennaio, occhio alla difesa. E per l'esterno destro ci sono tre piste: i nomi
- 20:31 Coppa d'Africa, si cambia: dal 2028 si gioca ogni 4 anni. Nel 2029 nascerà la Nations League continentale
- 20:16 Muharemovic: "Voglio la Champions, la Serie A mi piace ma la Premier è il sogno di tutti. Lautaro e Thuram..."
- 20:01 Lazio-Cremonese, all'Olimpico vince la noia: la 16esima di Serie A si apre con un 0-0
- 19:47 Mostovoy: "Spertsyan sbarca nel calcio europeo? Sento queste voci da tre anni, ma non si è mai verificato nulla"
- 19:32 Bologna, Pobega: "Felici di aver conquistato la finale di Supercoppa. Abbiamo mostrato il nostro valore"
- 19:17 La top 11 della FIFA scatena le ire di Hansi Flick: "Una barzelletta l'assenza di Raphinha"
- 19:03 Cesari: "Bonny-Heggem, Chiffi non era vicino all'azione. E la revisione VAR dura 16 secondi"
- 18:48 Trevisani: "Bologna-Inter una partita pazza. Ai nerazzurri ieri è mancato un Hojlund"
- 18:34 Inter eliminata dalla Supercoppa in semifinale: ecco quanto ha incassato il club nerazzurro
- 18:19 L'analisi di Cruz: "Non ho visto la solita Inter, il pressing del Bologna ha creato problemi alla squadra di Chivu"
- 18:05 Bastoni: "Arrivai all'Inter e volevo andare via, Conte mi convinse. Obiettivo? Ci sono andato vicino due volte..."
- 17:52 Quagliarella: "L'Inter deve chiudere le partite come ha fatto col Como. Ieri bravo anche il Bologna"
- 17:38 Atalanta, Palladino mette in guardia i suoi: "Il Genoa ha giocato molto bene contro l'Inter. Su Zalewski..."
- 17:23 Arsenal, Arteta tra Premier e Champions: "Havertz sta progredendo velocemente, presto sarà con noi"
- 17:09 Sassuolo, Muharemović in orbita Inter? Grosso sui big neroverdi: "Non tarpo le ali a nessuno"
- 16:55 SM - A gennaio sarà rivoluzione per la Fiorentina. Occhio anche a Dodô che piace all'Inter
- 16:40 Adani esalta la vittoria del Bologna contro l'Inter: "L'anima di Italiano è più forte del pronostico"
- 16:27 Bologna, frattura angolata della clavicola sinistra per Bernardeschi: martedì l'intervento
- 16:13 Insulti ad Oriali, nessuna squalifica per Allegri: inflitta al tecnico rossonero multa di 10mila euro
- 16:00 Primavera - Inter-Genoa, gli Up&Down: Bovio impeccabile, El Mahboubi spacca la partita
- 15:50 videoMancuso: "Puntiamo in alto, dove l'Inter merita di stare. Gruppo? Mi sento parte di qualcosa di grande"
- 15:40 videoCarbone: "El Mahboubi incredibile, vederlo così mi fa felice. Se Vecchi pesca qui sono contento"
- 15:30 Caressa: "Inter, non è sfortuna quando calci un rigore in bocca al portiere. Ogni tanto si inceppa"
- 15:15 Spertsyan, l'Inter deve vincere una concorrenza agguerrita. Il procuratore Barbosa: "Anche Juve e Napoli lo monitorano"
- 15:00 From UK - Bastoni idea del Liverpool: "Sta bene all'Inter, ma è tentato da un'avventura all'estero"
- 14:45 Viviano: "Bisseck fa un errore grave. Con un po' d'astuzia avrebbe potuto prendere fallo, Acerbi lo avrebbe fatto"
- 14:30 Marchetti: "L'Inter non agirà a gennaio". Poi ironizza: "Mi spiace per chi non ha risposte da Ausilio"
- 14:30 Primavera - Una gran bella Inter batte il Genoa 3-1: a segno Mancuso, Kukulis e La Torre
- 14:15 Supercoppa Italiana, ascolti non eccezionali per Bologna-Inter: 7,7 di share per Italia 1
- 14:00 Daniel Fonseca dribbla sul futuro del figlio Matias, ex Inter: "Gioca in Argentina. Ed è più bello di me"
- 13:45 Ranocchia: "L'Inter manca un po' di astuzia. Vuole fare gol belli, a volte servono quelli sporchi"
- 13:30 Cassano, elogi al Bologna: "Sfavorito contro l'Inter ma non si è visto. Italiano merita un altro trofeo"
- 13:15 Muharemović: "Sto bene al Sassuolo ma voglio giocare la Champions". Poi su Lautaro e Thuram...
- 13:00 MD - Bastoni anche nel mirino del Barcellona: il prezzo del cartellino dell'interista non spaventa i catalani
- 12:45 Il calcio danese piange Age Hareide. Il saluto di Eriksen: "Grazie per tutto ciò che ci hai dato"
- 12:30 Consiglio FIGC, approvato schema per le licenze nazionali. Gravina: "Svolta definitiva"
- 12:15 Rapporto Howden - Serie A, gli infortuni nel 2024-2025 sono stati 858. Per l'Inter un costo di quasi 11 milioni
- 12:01 Repubblica - Inter, sesto scontro diretto perso su sette: numeri troppo chiari per parlare di sfortuna
- 11:47 Corsera - Coppia Bonny-Thuram rimandata e sulla fascia destra urge intervenire. Pepo unica consolazione dell'Inter
- 11:33 TS - L'Inter pensa a Spertsyan, il 'nuovo Mkhitaryan': il prezzo. Belghali è la prima alternativa a Palestra
- 11:19 Pagelle TS - Bisseck è il peggiore in campo, ma ci sono altre tre insufficienze
- 11:05 Angolo Tattico di Bologna-Inter - Diouf offre una soluzione in più, Odgaard crea superiorità: le chiavi
- 10:50 CdS - Inter, Palestra è la prima scelta per giugno: deroga di Oaktree da non escludere. Belghali e Norton-Cuffy...
- 10:36 CdS - Inter interessata a Spertsyan. Con l'addio di De Vrij a gennaio un nuovo innesto in difesa
- 10:22 Garlando: "L'Inter con i soliti errori, presunzione e sperperi offensivi. Un aspetto sta diventando un vizio cronico"
- 10:08 CdS - Quasi un déjà-vu: ancora un tocco di mano per Bisseck. L'ingenuità macchia di nuovo la sua partita
- 09:54 Theo Hernandez: "Inzaghi mi sfotte per i sei derby di fila persi con l'Inter, lo staff mi ricorda i duelli con Dumfries"
- 09:40 Pagelle CdS - Martinez convince: voto 7, come Thuram. Bisseck parte bene, ma il tocco di mano pesa
- 09:26 GdS - Bisseck, ancora tu: una mano tira l'altra, terzo fallo da calcio di rigore
- 09:12 Moviola CdS - Chiffi, decisioni confuse e sviste pesanti: il VAR lo salva due volte
- 08:57 GdS - Inter, senza lo specialista Calhanoglu i rigori sono un disastro. Zielinski uscito in anticipo per un motivo
- 08:43 Moviola GdS - Bisseck tocca con la mano destra. Heggem-Bonny: il francese cerca il contatto
- 08:29 Pagelle GdS - Martinez tra i migliori, Bisseck e Bonny puniti con un 4,5 per gli errori pesanti
- 08:15 L'equilibrio regna, poi prendono il sopravvento gli orrori dal dischetto: esulta il Bologna e l'Inter torna in Italia
- 00:08 videoBologna-Inter, Tramontana: "Accetto di uscire, ma non di uscire con rigori calciati così"


