Le parole in prosa di Sandro Tonali e quelle in poesia di Luciano Spalletti sono le istantanee che fotografano meglio l'incertezza che regna attorno alla lotta scudetto dopo la 32esima giornata di Serie A. Il centrocampista, simbolo del milanismo, si è fatto voce dello spogliatoio rossonero dopo il secondo pari consecutivo a reti bianche rispondendo così a chi sostiene che la squadra di Stefano Pioli stia soffrendo oltremisura la responsabilità derivante dallo status di capolista: "Siamo ancora in alto, se vinceremo la prossima cambieranno le vostre domande e cambieranno le mie risposte. Ogni settimana parleremo di qualcosa di diverso", il concetto chiaro espresso dall'ex Brescia. Che ha abbracciato idealmente, a 900 km di distanza, la metafora utilizzata dal tecnico del Napoli, all'indomani dell'inaspettato ko interno con la Fiorentina che ha spento gli entusiasmi divampati in città nelle scorse settimane: "Perdere di vista lo scudetto? A noi è successo come in Toscana quando c'è nebbia: è lì e ci disturba la vista, ma poi scompare e torniamo a vederlo".

Insomma, gli obiettivi delle varie candidate al primo posto e i giudizi sulle stesse sono offuscati dalla patina della quotidianità, quella che obbliga ad avere un'opinione a portata di mano su tutto, anche a costo di perdere di vista il quadro d'insieme. E' per questo motivo che il ruolo scomodo e indesiderato di favorita cambia almeno una volta a settimana, a seconda dei risultati o delle prestazioni, raramente considerati in coppia perché servirebbe il tempo che non c'è per approfondire le analisi. Si gioca troppo, si gioca sempre, in tutti i giorni della settimana, per il rapporto di schiavitù che il calcio ha ormai da anni verso le tv, con buona pace dei nostalgici che vorrebbero la contemporaneità come quando si aspettava '90esimo Minuto' per vedere i riflessi filmati delle partite del pomeriggio. In questo contesto, in cui l'abbondanza di immagini non è per forza sinonimo di conoscenza superiore, diventa sempre più difficile parlare dei veri valori di questa o quella squadra che si perdono tra squalifiche, infortuni e calendario; è meglio semplificare, anzi bisognerebbe dire vendere, perché è questo che fanno i media, ogni partita come quella decisiva, della svolta, da non sbagliare. Salvo poi fare inversione a U se dopo un passo falso ne coincide un altro di una diretta concorrente.

Ecco perché, per fare un esempio, è meglio liquidare il blitz dell'Inter in casa della Juve, dopo la peggior prestazione offerta nella gestione Inzaghi, come 'vittoria da grande squadra che sa soffrire' per paura di avere torto di fronte all'unica cosa che conta, ovvero la classifica. La quale, però, come se non bastasse in questa stagione strana, nasconde pure una gabola: l'asterisco, il simboletto a fianco di quelle squadre che devono recuperare una o addirittura due partite. In questo modo, i pronostici, già per loro natura legati a impressioni personali più che a intuizioni razionali, devono fare i conti con qualcosa di estremamente virtuale. E infatti si è ricominciato a parlare di Inter 'padrona del proprio destino', come se i nerazzurri potessero farsi amico il futuro sapendo che offrirà loro l'opportunità di fare tre punti. Quest'ultima, per Handanovic e compagni, arriverà in data 27 aprile, alla luce della sentenza del Collegio di Garanzia del CONI che ieri ha deciso di non accogliere la richieste dello 0-3 a tavolino avanzate dal club nerazzurro dopo la gara fantasma dell'Epifania, quando il Bologna non si presentò per il provvedimento adottato dalla Ausl locale per lo scoppio di un focolaio Covid nel gruppo squadra. In pratica, lo scorso 6 gennaio fu subito chiaro che i tempi del campionato erano stati falsati, altro che giocare tutti alla stessa ora. La sfida del Dall'Ara andrà in scena quasi quattro mesi dopo la data stabilita dal sorteggio, meno male che – a sentire gli analisti dopo la convincente prova contro il Verona – l'Inter è tornata quella di novembre-dicembre. Una specie di salto indietro nel tempo, Bologna-Inter ieri, oggi e domani. 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 14 aprile 2022 alle 00:00
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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