L'Inter esce dal Mondiale e la sensazione è che non dispiaccia poi così tanto. Almeno non dispiace a tutti come dispiace a Lautaro Martinez, che dopo il ko col Fluminense è andato giù durissimo: "Ho visto cose che non mi sono piaciute, dentro e fuori dal campo. Io voglio vincere ancora con questa maglia, voglio lottare per grandi obiettivi. Quindi chi non è felice di restare può andare via. Chi non vuole restare se ne vada, questa è una maglia importante".

Il Toro ha incornato. Una reprimenda che si spiega solo in parte con l'amarezza per l'ultimo obiettivo sfumato. Evidentemente, qualcuno non si è comportato come avrebbe voluto il capitano e l'argentino non le ha mandate a dire. E se Chivu poi ha provato a smorzare i toni, Marotta ha parlato in modo specifico di Calhanoglu, quello che è sembrato essere fin da subito il bersaglio di Lautaro.

"Nessuno ci ha chiesto di andare via - ha detto il presidente nerazzurro -. Ma è chiaro che con Calhanoglu, che dobbiamo sempre ringraziare per quanto ha fatto, parleremo e risolveremo con serenità come sempre fatto finora con tutti". Perfetto. Ma che si faccia in fretta, perché appare chiaro come questa squadra abbia bisogno di forze fresche.

Nel caldo clamoroso di Charlotte, su un campo indegno e arbitrati da uno che evidentemente non lo fa di mestiere, l'Inter si è resa protagonista di una prova ampiamente negativa. Vero, contando le palle gol alla fin fine un pari sarebbe stato il risultato più corretto. Ma il calcio non perdona e spesso rivela. Questo Mondiale, organizzato in maniera superficiale e dilettantesca, ha confermato una volta di pià l'urgenza di voltare pagina. A ogni livello.

"Chi non vuole restare se ne vada, questa è una maglia importante". Almeno questa incornata del Toro è stata vincente, a differenza di quelle a salve sul pantano di Charlotte.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 01 luglio 2025 alle 00:03
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print