Ospite del canale Youtube 'Calcio Franco' (qui il video), Javier Zanetti ha parlato estesamente della sua Inter, toccando temi legati al passato e alla stretta attualità. Guardandosi indietro, Pupi ha scelto quale partita vorrebbe rigiocare: "Sicuramente quella di Madrid perché era la mia 700esima presenza in nerazzurro, per il significato che ha avuto. Ero il capitano e abbiamo riportato la Champions a Milano dopo 45 anni, è stata una notte molto emozionante, Eravamo un gruppo molto forte, guidato da un grandissimo condottiero come Mourinho che ci convinse che potevamo vincere tutto. Noi vincevamo sempre in Italia, mancava lo step in Europa e nel mondo. Il primo segnale arrivò a Kiev, eravamo fuori dalla Champions quella notte. Mourinho rischiò mettendo due attaccanti per due difensori e ci disse: 'ce la giochiamo'. L'ultimo mese giocammo solo finali, anche con l'aiuto della Samp abbiamo vinto lo scudetto. Abbiamo dimostrato un grande senso di unione nella semifinale col Barcellona, che per me la squadra più forte in assoluto. Anche in dieci si siamo detti che dovevamo fare di tutto e di più per raggiungere la finale. Grazie a quella solidarietà ci siamo riusciti". 

Il discorso si sposta al presente, con il vice presidente nerazzurro che parla così di capitan Lautaro Martinez: "Sono felicissimo che sia qua, quando lo abbiamo scelto da giovane mi impressionò una sua dichiarazione dopo una tripletta: disse che non era contento della sua prestazione. A 19 anni, se rispondi così... Lì ho iniziato a pensare che fosse il giocatore dal grande futuro. Da dirigente ho pensato a quello che poteva darci nel lungo periodo, in 3-4 anni. Ha dimostrato quello che pensavo potesse darci, è migliorato ogni anno. Porta la fascia da capitano dimostrando grande senso di appartenenza e trasmettendo i valori dell'Inter. So quanto ci tiene e so quanto ha lavorato per essere un punto di riferimento per l'Inter ma anche per la Nazionale argentina, Parliamo di uno degli attaccanti più forti e completi che ci siano". 

A proposito di attaccanti, Zanetti spende parole al miele per il giovane Pio Esposito: "Ha un grande futuro davanti a lui, dipenderà dalla sua voglia, da quando ci tiene a rimanere a certi livelli. E' un ragazzo umile, intelligente, ascolta e vuole sempre migliorare. Si allena sempre al massimo, noi siamo contentissimi di lui. Speriamo possa avere una grandissima carriera. La cosa che mi piace di più è che lui ti rende giocabile ogni pallone, lotta ed è sempre a disposizione della squadra. Mi piace, mi piace. Fisicamente mi ricorda Bobo Vieri, uno che utilizzava bene il fisico. Un altro che ha fame come Pio Esposito è Pellegrino del Parma, va oltre le sue possibilità. Sono tutti giovani validi che fanno bene al calcio italiano". 

Un altro talento della Serie A è Nico Paz, pupillo di Zanetti: "Un talento straordinario, tra l'altro io sono molto amico di suo papà perché abbiamo fatto insieme il Mondiale del 1998. Sono felicissimo che stia facendo così bene al Como. Grande merito della società e di Fabregas che hanno creduto in lui. Il Como gioca bene e lancia i giovani. Se è pronto per il Real? Sta cercando il suo equilibrio, sta lavorando step by step. E' un giocatore da grande squadra". 

Sezione: Copertina / Data: Gio 27 novembre 2025 alle 12:56
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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