Rabbia, rammarico, voglia di rivalsa. Questi gli ingredienti che accompagnano l’Inter nella trasferta europea madrilena che riapre le danze di una Champions League che conta finora 12 punti nella classifica dell’Inter, prima in una maxi-classifica continentale che conta momentaneamente più di un leader ma che, come sempre, non dice ancora molto sul prosieguo in vista della fase ad eliminazione diretta. I nerazzurri arrivano al Riyadh Metropolitano all’indomani di un derby perso e una ventata di negatività che ha coinvolto tutti fuorché gli uomini di Cristian Chivu che partono subito forte e bene.  Partenza bella dei milanesi che in quel di Madrid mostrano subito la voglia di rivalsa post-derby. Ma al 9 minuto arriva il plot twist che non ti aspetti: Julian Alvarez, l'uomo che i bookies mettevano quasi profeticamente in cima alla lavagna dei marcatori del match, indirizza il match beffando Sommer dopo un dubbio rimpallo sul polso di Baena sull’intervento di Carlos Augusto, ma il VAR scongiura ogni sospetto ed è 1-0 Atleti. Vuoi per il tempo a disposizione, vuoi per mentalità o orgoglio, i milanesi non si lasciano rimbambire dal prematuro svantaggio che mette momentaneamente sul piatto i 3 punti a favore dei ragazzi in maglia biancorossa e continuano a recitare lo spartito preparato nei pochi giorni a disposizione nel pre-Atleti, mantenendo alti baricentro, pressione e tensione alle quali non restano indifferenti i padroni di casa, coccolati da un caldissimo e trascinante pubblico che non si sottrae ai doveri da dodicesimo uomo di Simeone che esulta al nono minuto per poi esagitarsi al 36esimo quando Simeone cade in area di rigore nerazzurra dopo un leggero contrasto con Bastoni che ha alzato i decibel dei colchoneros sugli spalti del Riyadh Metropolitano, pretenziosi oltre misura.

La prima vera grande occasione per la squadra di Cristian Chivu arriva al 43esimo con un tiro dalla distanza di Federico Dimarco che dalla distanza beneficia di una grande lettura e costruzione di Lautaro Martinez che protegge e propizia un’azione che Bisseck rende ghiotta servendo il 32 degli ospiti che però manda fuori ma fa tremare i padroni di casa che sospirano con gioia al termine del terzo minuto di recupero quando Letexier manda tutti a prendere un the caldo che rinfranca i milanesi, tornati in campo nella ripresa con una verve ancora più spumeggiante del primo tempo e dopo una mancata di secondi dal ritorno in campo, Nicolò Barella centra una traversa che vale il preludio del gol del pari confezionato da Piotr Zielinski al 54esimo che dopo un paio di veloci tocchi rapidi che terminano la loro corsa contro il tempo suo piedi di un chirurgico Ange-Yoan Bonny che serve il polacco perfetto nell'inserimento e altrettanto accurato nel diagonale che batte Musso e corregge un risultato che fino a quel momento premiava in maniera eccessivamente generosa la squadra del Cholo che cede alle emozioni e rimedia un’ammonizione per un fallo di mano inesistente poco dopo aver mischiato le carte inserendo Koke, Pubill e Nico Gonzalez. Cambi ai quali Chivu risponde inserendo Thuram e Sucic al posto di Bonny e Zielinski. I Colchoneros intanto provano un altro paio di volte a trovare la rete di Sommer, prima con Giuliano che dal limite dell’area piccola tenta il tiro di prima su un traversone messo in mezzo da Ruggeri mandando di poco alto sopra la traversa di Sommer, poi con Baena. I ritmi restano altissimi, idem la foga agonistica che vede ruggire a denti stretti gli interpreti di entrambe le compagini. Dopo gli ultimi due cambi di Simeone che inserisce Griezmann e Sorloth, al 72esimo cambia ancora anche Chivu che butta nella mischia Pio Esposito e Frattesi, che rilevano rispettivamente Lautaro e Hakan Calhanoglu. È ll norvegese che qualche minuto dopo impensierisce gli italiani con un tiro che si impenzna di poco sopra la traversa e dopo poco è ancora dell’Atleti il rammarico successivo con Griezmann che anticipa Akanji e in diagonale prova una conclusione stretta che l’estremo difensore svizzero spedisce in corner proteggendo ancora un risultato che Nico Gonzalez salva per un pelo qualche secondo dopo deviando in corner su un traversone diretto a Carlos Augusto, anticipato dall’ex Juve che in tuffo si prende il rischio di intervenire rischiando l’autogol. All’80esimo è il momento del guizzo del nuovo duo d’attacco di serata Thuram-Esposito che fa infiammare i tifosi del Biscione nella lingua di Metropolitano riservato agli ospiti ma solo vanamente. Dopo poco l’azione è già dal lato opposto e a far sussultare lo stadio è questa volta Pubill prima e Griezmann subito dopo. Non c’è tempo di pensare nella capitale spagnola e l’incornata del Tikus è solo l’ennesimo tentativo di una Inter che non molla un centimetro ma come ormai da tradizione raccoglie troppo poco rispetto a quanto crea.

Gli ultimi dieci minuti scorrono a mo di partita di flipper con un punctum di focalizzazione che si sposta compulsivamente da una parte all’altra del rettangolo verde e a spezzare la freneticissima cadenza del match è il pallone in pieno volto a Barella che permette a nerazzurri e rojiblancos di respirare prima di un ultimo disperato affondo che non premia l’orgoglio e la voglia di nessuna delle due squadre ma solo fini al 94esimo minuti quando, proprio nell’ultimo dei minuti di recupero, dopo un innalzamento di pericolosità dei padroni di casa, invasati nel finale, José Maria Gimenez di testa da corner supera Bastoni e soprattutto Sommer, in ritardo quel tanto che basta per far scivolare in rete il pallone dell’uruguaiano che mette l'ago della bilancia a pendere definitivamente a favore dei padroni di casa che solo trenta secondi dopo fanno esplodere il Metropolitano. Rabbia, rammarico, voglia di rivalsa non bastano: l’Inter cade ancora e dopo il ko nel derby recita lo stesso copione anche con l’Atletico Madrid, gioca bene, crea molto, ma latita, non concretizzando quando deve e alla fine paga. Più di quanto meriti ma paga.

Sezione: Focus / Data: Mer 26 novembre 2025 alle 23:05
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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