Intervista della Gazzetta dello Sport a Yann Sommer, nella quale si affrontano temi non strettamente legati al calcio e all'Inter per il portiere svizzero nato a Morges e vissuto tra Losanna, Basilea e Zurigo. "Vivo in centro e a Milano sto bene. Magari se ci fosse un po’ meno traffico sarebbe meglio... Però mi piace girare e vivere la città come un milanese. Le bambine vanno a scuola e spesso andiamo al parco Sempione a giocare. Una vita tranquilla", dice l'ex Borussia MG e Bayern.

Lei è molto attento all’alimentazione.
"È molto importante. Avevo pensato di assumere uno chef in casa perché con le bambine non è mai facile organizzarsi per la cena, ma preferisco cucinare personalmente, così scelgo io gli alimenti e posso curare ogni aspetto".

Però non mangia latticini e pizza. In compenso in Italia ha scoperto il caffè.
"Impossibile non bere il caffè in Italia, ma solo dopo pranzo. La mattina invece bevo thè matcha (thè verde di origine giapponese)".

Un esempio della sua dieta?
"Niente lattosio e glutine, provo a evitare lo zucchero e mangio poca carne. Non sono completamente vegano ma diciamo che la mia dieta si avvicina al veganismo".

Poi c’è la musica...
"Altra grande passione ereditata da mio padre, che aveva una collezione fantastica di dischi in vinile. La musica mi è sempre piaciuta: suono la chitarra, il bongo e il piano. In famiglia da piccolo ascoltavo musica dalla mattina alla sera".

Se le dico Bruce Springsteen cosa risponde?
"Il mio idolo assoluto, il cantante che amo di più. È incredibile che si sia esibito a San Siro, lo stadio dove gioco ogni tre giorni, e io non sia potuto andare a vedere il concerto. Spero di rifarmi al più presto".

A proposito, ha pensato a cosa farà dopo il calciatore?
"Non credo che farò l’allenatore, è un lavoro troppo stressante. Non ci ho pensato, nella vita ci sono tante cose da fare".

Negli ultimi anni il ruolo di portiere è cambiato, adesso è molto importante anche saper usare bene i piedi.
"Io ho iniziato a giocare in porta perché mio padre faceva il portiere e anche mio zio. Sin da piccolo mi hanno messo tra i pali, ma in allenamento spesso gioco con i compagni in mezzo al campo per migliorare la tecnica e capire anche i tempi di gioco che adesso sono fondamentali".
 

Sezione: Copertina / Data: Ven 05 dicembre 2025 alle 08:56 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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