"La mia ansia è più forte per il derby che per il Festival di Sanremo, davvero! Il Festival lo conosco, il derby è sempre un’incognita. È davvero una gioia vedere le milanesi al vertice della classifica, mi aspetto una partita bella e combattuta, peccato la mancanza del pubblico, è un dispiacere grande, come per il Festival. Una tristezza per tutti". Così Amadeus, presentatore del Festival e interista doc, intervistato dalla Gazzetta dello Sport. Tanto rumore per la presenza di Zlatan Ibrahimovic a Sanremo, Amadeus prova a fare chiarezza.

Che idea si è fatto dello scontro con Lukaku?
"Ibra non è razzista. Solo chi non ha giocato a calcio non può capire l’adrenalina che scorre in certi momenti... sono due campioni fantastici".

Un pronostico per il derby?
"Noi siamo più forti e con un punto in più, ma il Milan può dare sempre la zampata. È da tripla. Da tifoso dico che potrebbero segnare Ibra e Lukaku, poi spero in Barella ed Eriksen. Mi piace Conte, condivido la formazione schierata contro la Lazio con Perisic alla Eto’o ed Eriksen in aiuto a Brozovic. Il danese mi è sempre piaciuto. Non eravamo primi in classifica nel girone di ritorno dai tempi del Triplete di Mourinho, sono speranzoso" (e suo figlio si chiama José in onore di Mou, ndr).

Un duello che la intriga?
"Tra Theo Hernandez e Hakimi: come ha fatto il Real a farseli sfuggire?".

Può essere una sfida determinante per lo scudetto?
"Sì. Chi vince può trarne decisivi vantaggi psicologici".

Ha sentito Capello? Ha detto che ai suoi tempi non avrebbe mandato Ibra al Festival.
"I tempi sono cambiati. Zlatan è un grande professionista, è i fuoriclasse come lui sanno gestirsi da soli. Ibra sa come organizzarsi, si allenerà in Riviera per tutta la settimana, meticolosamente come sempre, i tifosi stiano tranquilli. Se è sempre il primo ad arrivare agli allenamenti e l’ultimo ad andarsene vuol dire che ha un’autodisciplina esemplare".

Non farà il pendolare?
"No, andrà a Milano mercoledì per la partita contro l’Udinese poi tornerà a Sanremo e rimarrà con noi".

Il derby che non dimentica?
"Quello dell’anno scorso, dopo la settimana perfetta del Festival. Primo tempo 2-0 per il Milan con gol di Rebic e Ibra. All’intervallo, depresso, vado nel box a bere un caffè e l’Inter comincia segnare: per scaramanzia sono rimasto lì, in piedi, per tutta la partita, abbiamo vinto 4-2".

Sezione: Copertina / Data: Gio 18 febbraio 2021 alle 08:49 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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