Era il 18 luglio 1942. Sono passati 70 anni da quel giorno. Era un giorno speciale, per il calcio e per gli interisti. Nasceva a Treviglio Giacinto Facchetti, un uomo destinato a entrare nella storia. Ora siamo qui a ricordarlo, a fare tesoro dei suoi insegnamenti. In un calcio come quello di oggi, la sua figura ci sembra lontana anni luce. Come un ricordo sbiadito, ma più che mai vivo. E soprattutto luminoso. Perché è quella luce che ci guida, che ci mostra la retta via da seguire. Una guida, per tutti gli interisti.

Oggi avresti compiuto 70 anni, caro Giacinto. E ci manchi, come ci mancherai sempre. Perché quello che hai fatto non può essere dimenticato. Ma soprattutto la tua persona merita di essere ricordata e celebrata ogni giorno. Il viso pulito, il portamento elegante e quel fare mai sopra le righe. Giacinto era prima di tutto un esempio. Per tutti. E da quell'esempio possiamo imparare ancora, ogni giorno.

Devono imparare soprattutto tanti calciatori di questi tempi, tra maglie tradite e un calcio che sta cambiando. Un calcio in cui comandano i milioni e c'è sempre meno spazio per le bandiere. E' impossibile cambiare il corso degli eventi, ma non è impossibile ricordarsi dell'esempio di Giacinto Facchetti. Una sola squadra: l'Inter. Un solo amore, mai tradito. Portato in cima all'Europa, con i tuoi modi gentili e pacati. Ma difeso con le unghie sia da calciatore che da dirigente.

Un nome che hanno provato a infangare, ma che noi interisti dobbiamo difendere. Perché abbiamo avuto l'onore di averlo come bandiera e come presidente, ora tocca a noi proteggere la sua memoria. La memoria di uomo perbene, di un professionista, di un maniaco del lavoro e di un capitano vero. Un giocatore straordinario, ma prima di tutto un uomo unico. Oggi avresti compiuto 70 anni. Il regalo ce lo facevi ogni giorno, con il tuo esempio. Ed era il regalo più bello. Per non dimenticarti, mai.

Twitter: @GugliCannavale

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Mer 18 luglio 2012 alle 00:55
Autore: Guglielmo Cannavale
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