Cosmi comincia la gara con un centrocampo molto coperto, Lecce con il 3-5-2 con Di Michele - Muriel in avanti ma centrocampisti con facoltà di inserirsi. Risponde Ranieri con un centrocampo a rombo e Sneijder a ridosso delle punte Pazzini e Milito. E proprio Sneijder è uno dei più ispirati e attivi della partita, dai suoi piedi nascono palle invitanti e azioni pericolose; spesso l'olandese arretra anche sulla linea dei centrocampisti, spostato a sinistra, nel tentativo di creare maggiore densità nella zona nevralgica del campo ed evitare la superiorità numerica dei salentini. Gran pressing dell'Inter ma Lecce pericoloso in contropiede; e proprio su uno di questi Giacomazzi, in posizione di centravanti, riceve palla in mezzo e Lucio e Samuel e piazza la palla nell'angolino anticipando sulla velocità i due centrali. In difficoltà Samuel soprattutto nel primo tempo sulla velocità di Muriel.

Nella ripresa si può anche dire che Ranieri abbia sbagliato i cambi: per passare a un più equilibrato 4-4-2 toglie Sneijder, uno dei migliori, per inserire Alvarez, ugualmente fantasioso ma schierato sulla destra di centrocampo con Obi che resta largo a sinistra. Ma come risultato la squadra sembra meno incisiva, si provano solo i tiri dalla distanza o la carambola giusta, ma l'Inter trova sulla sua strada un Benassi super. Ranieri allora prova il tutto per tutto inserendo Zarate per Obi, altro cambio che non sortisce gli effetti sperati, anzi quasi l'effetto opposto. Il 4-2-2-2 con Zarate e Alvarez larghi e Pazzini - Milito in avanti non riesce a bucare la difesa del Lecce che ora si schiera con il 5-3-2, con gli esterni di centrocampo che stazionano stabilmente dietro per poi distendersi nel contropiede. Il fortino resiste e l'Inter ritrova la sconfitta dopo otto risultati utili consecutivi.

Sezione: L'angolo tattico / Data: Dom 29 gennaio 2012 alle 18:12
Autore: Domenico Fabbricini
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