Prima vittoria entro i 90 minuti dell'Inter nella tournée americana, proprio ai danni di una connazionale, la Roma. Un successo anche dal punto di vista tattico per Mazzarri su Garcia, con i nerazzurri che hanno confermato la loro crescita graduale sia nella condizione fisica sia nella confidenza con un modulo che anche i nuovi stanno apprendendo, in attesa di altri innesti. 

La Roma si presenta con un classico 4-3-3, con Ljajic e Iturbe esterni offensivi e Destro punta centrale, nerazzurri con l'abituale 3-5-2 e Jonathan ancora schierato da mezzala, con M'Vila per la prima volta all'esordio nell'undici titolare. Entrambe le squadre cercano innanzitutto di manovrare e attendono l'avversario molto corte. L'Inter però va subito in pressing alto sui portatori di palla giallorossi, soprattutto con Botta, M'Vila e Jonathan. Con loro si alza tutto il baricentro, con l'obiettivo dii impedire ai palleggiatori di Garcia di alzare la testa. Strategia che frutta qualche pallone interessante rubato sulla trequarti ma mal sfruttato dagli uomini di Mazzarri.

Il primo cambio è della Roma, obbligato, con Benatia che sostituisce l'infortunato Castan al 13' ma tatticamente non cambia assolutamente nulla. Tra i nerazzurri spicca la rapidità con cui Juan Jesus esce su Iturbe, impedendogli di girarsi e sradicandogli la sfera spesso e volentieri. Davvero un bel duello. Il meglio, anche se di rado, la squadra romana lo offre quando dà respiro alle fasce, soprattutto a sinistra dove l'asse Nagatomo-Jonathan non sempre rispetta le consegne.

Tra i nerazzurri spiccano le prestazioni di Dodò, autore di ottimi spunti e dell'assist vincente per Vidic, e Kuzmanovic, liberato da compiti difensivi grazie alla presenza di M'Vila e autore di qualche inserimento interessante. I giallorossi, invece, pur mantenendo una certa superiorità negli ultimi 10 minuti del primo tempo, costruiscono poco anche grazie alla buona organizzazione difensiva messa su da Mazzarri.

Nella ripresa il canovaccio cambia leggermente, perché è la Roma che prova a mantenere il pallino del gioco per recuperare lo svantaggio, con i nerazzurri che tentano verticalizzazioni alla ricerca di Icardi. Al quarto d'ora Garcia effettua tre cambi, togliendo dal campo De Rossi, Destro, Pjanic ed Emanuelson. Dentro Uçan, Totti, Keita e Cole. Il capitano va ad agire da punta centrale, complessivamente l'assetto romanista non muta.

Poco dopo è Mazzarri a rivoluzionare la sua squadra: dentro Carrizo, Kovacic, Laxalt, Guarin, Krhin e D'Ambrosio. Fuori Handanovic, M'Vila, Botta, Kuzmanovic, Jonathan e Dodò. Anche in questo caso, il 3-5-2 nerazzurro non cambia, con Laxalt che va a supportare Icardi in zona d'attacco. Con le squadre più fresche, emerge subito una buona propensione offensiva dell'Inter da sinistra. D'Ambrosio entra bene in partita e non è un caso se il raddoppio di Nagatomo nasca da una sua iniziativa. In quella zona, tra l'altro, emerge il talento di Kovacic che si presenta con un colpo di tacco al limite della propria area e una serpentina che avvia la giocata del 2-0.

La seconda rete e i numerosi cambi sortiscono un effetto rilassante sul match. La squadra di Mazzarri controlla, grazie anche al palleggio, mentre gli uomini di Garcia non hanno più il mordente necessario per riacciuffare il risultato. Non a caso, l'unica occasione nasce da un'invenzione di Totti, subentrato a Destro, per l'altro nuovo ingresso Sanabria. Nel complesso, prestazione solida dei nerazzurri, che confermano di aver trovato un buon assetto difensivo e di avere anche una condizione fisica avanzata. Un altro passo avanti, al di là del risultato, per un'Inter che anche tatticamente ha ormai una qual certa confidenza con le idee dell'allenatore, nuovi arrivi compresi.

 

Sezione: L'angolo tattico / Data: Sab 02 agosto 2014 alle 22:15
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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