Lunga intervista di Repubblica ad Arsene Wenger, ex tecnico dell'Arsenal e del Monaco. Ecco alcuni spunti tra i più interessanti.

In Europa non ebbe fortuna.
"Per molti anni, in Champions, arrivammo a quarti e semifinali. Dopo il 2007, quando il club spese per lo stadio, non fummo più in grado di competere. E gli avversari erano duri, il Barcellona soprattutto. Abbiamo vinto molte volte in Italia, anche quando la Serie A era un ottimo campionato".

Oggi non lo è più?
"Si sta rialzando, ma è meno ricca. E il calcio di oggi è un fatto di dominazione economica".

Non le piace il calcio italiano?
"Mi piace e lo rispetto. Sacchi e Capello hanno reso il gioco in Italia più offensivo, più europeo. Lo si vede anche da come gioca oggi la Nazionale. In tutti i maggiori campionati si fa un gioco simile. Il modello è la Premier League".

Nel 2010 arrivò il Financial fair play. Funziona ancora?
"Va rivisto. I club che dominano in Europa lo fanno grazie a quello che hanno speso prima dei vincoli. Si sono congelate posizioni acquisite, questo falsa la competizione. Oggi è facile indovinare chi vincerà, mentre il bello del calcio dovrebbe essere l'imprevedibilità. E per i nuovi investitori è complicato fare profitti. Bisogna aprire le porte, pur con controlli stretti".

Lei fu fra i sostenitori del Var. Andrebbe migliorato?
"Resta prezioso, ma le decisioni devono essere più veloci. Non si può sospendere l'emozioni così a lungo. I tifosi hanno diritto di esultare".

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Sezione: Rassegna / Data: Dom 22 novembre 2020 alle 11:38 / Fonte: Repubblica
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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