Stagione sfortunatissima quella di Gianluca Scamacca, tempestato da due infortuni gravi che gli hanno di fatto cancellato l'intero anno calcistico. Oggi sulla Gazzetta dello Sport ci sono proprio le parole dell'attaccante dell'Atalanta.

È il momento più difficile della sua carriera?
"Sì, perché non ero mai stato lontano dal campo così tanto. Ma è anche quello che mi ha messo davanti ad uno specchio, alla prova: forse ne avevo bisogno per scoprirmi dentro quel dieci per cento in più che non avevo prima, quando vivevo le difficoltà come tragedie. E invece bastavano solo un po’ di equilibrio e di calma in più".

Non si fa la classifica dei dolori: più duro il giorno dell’infortunio a Parma o quello con il Toro?
"Atalanta-Torino: vedevo la luce e si è spenta dopo un minuto".

Il momento di massimo sconforto?
"Più di uno, già da agosto, perché tutto quello che l’Atalanta doveva giocare quest’anno lo sentivo mio, me l’ero guadagnato: la Supercoppa europea, la Supercoppa italiana, la mia prima Champions che non vedevo e non vedo l’ora di giocare. Ma il peggiore è stato la sera della partita con il Real: quella che ho sofferto di più da guardare sul divano".

E la partita che le è mancato di più di non poter giocare?
"Atalanta-Inter: c’era un’atmosfera meravigliosa".

Sezione: Rassegna / Data: Sab 19 aprile 2025 alle 13:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni
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