"Se è cambiato qualcosa in me? Dal mio punto di vista no, mi sono sempre allenato al cento per cento. È stata solo una scelta dell’allenatore: giocare più spesso 90 minuti ti aiuta a crescere di condizione, piuttosto che uscire matematicamente dopo 60 minuti". Queste le parole di Federico Dimarco che, secondo alcuni, sono state una frecciata a Simone Inzaghi, reo di sostituirlo sistematicamente dopo un'ora di gioco.

Eppure Dimarco è una delle tante "creature" dell'ex tecnico nerazzurro, che ha puntato forte su di lui dopo essere stato accantonato da Conte nella gestione precedente. Un fatto riconosciuto anche dalla Gazzetta dello Sport: "Inzaghi ha creduto in lui e gli ha affidato le chiavi della fascia sinistra dell’Inter, lo ha modellato in un esterno di livello internazionale, ma lo ha utilizzato con una certa parsimonia, diciamo così. Sostituendolo quasi sempre — 113 volte su 131 presenze da titolare, ovvero nell’86% delle partite — e spesso intorno all’ora di gioco. In quattro stagioni con Inzaghi in panchina, le occasioni in cui Dimarco è rimasto in campo per almeno 80 minuti sono state 37, e per restare all’ultima annata il bilancio è stato di 11 partite su 39 gare da titolare".

"Fa specie che una delle prime critiche a Inzaghi sia arrivata da un giocatore che con Inzaghi ha cambiato status, diventando uno dei migliori esterni di sinistra d’Europa, ala più che terzino, e anche goleador - insiste la Gazzetta -. Inzaghi che aveva creduto in lui diversamente da Spalletti e Conte. Che poi avesse ragione o meno a sostituire Dimarco dopo un’ora, forse anche per l’interpretazione stressante del ruolo, a questo punto conta poco. Più che altro è il segnale che un ciclo era davvero finito e che i tentativi del club di ricucire lo strappo sarebbero stati solo dannosi, come s’è intuito anche dalle memorie di Acerbi sulla notte di Monaco («non eravamo neanche arrabbiati, solo svuotati»)".
 

Sezione: Rassegna / Data: Mar 30 settembre 2025 alle 09:24 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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