"Non tutto è ancora chiaro di Cristian Chivu, che ieri ha compiuto 45 anni e sabato si è seduto per la 21ª volta su una panchina di A. Ma la coerenza sembra già il tratto distintivo del tecnico romeno". Così oggi il Corriere della Sera analizza questo primo scorcio di stagione di Chivu sulla panchina dell'Inter, soffermandosi in particolare sulla gestione del tecnico nerazzurro nel post ko di Napoli.

Sul campo si può sicuramente fare meglio, ma "con le parole Chivu è già un elemento di rottura. Non solo perché rivela la formazione ai giocatori solo tre ore prima del fischio d’inizio. Ma anche per i concetti espressi sabato, in coda a una serata avvelenata dal «rigorino» e dalle scintille tra Conte e Lautaro, che ha abboccato come un pivello. Alle plateali invasioni di campo verbali del collega dopo le parole di Marotta («Io non mi faccio difendere dal presidente come fosse un papà»), Chivu ha replicato serafico, per togliere alibi: «Non vorrei mai lamentarmi, perché ho una dignità e un approccio diverso: non mi interessa far vedere quanto sono bravo, devo trasmettere dei valori ai miei calciatori, che devono pensare a giocare. In Italia siamo sempre abituati a piangere: bisogna evolversi». La visione dei difetti del nostro calcio è lucida. E anche quella delle mancanze dell’Inter", sottolinea il quotidiano.
 

Sezione: Rassegna / Data: Lun 27 ottobre 2025 alle 10:34 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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