"Il dominio di una partita si può creare in tante maniere. C’è il dominio classico, attraverso il gioco, il dominio fisico e muscolare, quello tattico, quello aggressivo e poi c’è il dominio totale che racchiude tutte queste specialità". Ed è ciò che è accaduto nel pomeriggio di ieri a San Siro, dove l'Inter ha dominato in maniera totalizzante la malcapitata Cremonese in un primo tempo che ha lasciato senza parole: "Imponente, mostruoso, perfino esagerato. Il secondo un pochino meno, ma proprio pochino" si legge nell'analisi del Corriere dello Sport che attribuisce qualche dose di colpevolezza ad una squadra ospite che sì ha agevolato la fantastica "prestazione dell’Inter", ma che "davanti a una furia del genere nemmeno un autotreno blindato al limite dell’area di rigore avrebbe salvato chi le stava di fronte". 

Sono davvero tante le cose belle tirate fuori dall’Inter, culminate col momentaneo primo posto in classifica riacciuffato per una notte. Frutto di un lavoro intenso e difficile che rispetto a un anno fa presenta differenze sostanziali che il CdS riassume in quattro punti: Il recupero-palla, raro per le italiane quantomeno con tanto furore e tanta sana cattiveria. "L'Inter ha recuperato la bellezza di sette palloni nella trequarti della Cremonese, la media generale della Serie A è di 3,4 palloni recuperati ogni partita ma in tutta la metà campo". La verticalizzazione: "Ora l’Inter ci mette un attimo a trovare le sue punte, fraseggia il minimo indispensabile, va dritta alla meta più veloce possibile". Barella regista-bis, che spiega probabilmente il motivo per il quale alla cessione di Asllani non è corrisposto nessun acquisto. Se la qualità di Calha, padrone del ruolo, "nel lancio da 0 a 10 è 8,5, quella di Barella è 7,5, però compensa tutto con un’aggressività maggiore. Ieri in quel ruolo ha pienamente convinto". Gli attaccanti: "Bonny e Pio Esposito hanno reso molto più forte e soprattutto più completo il reparto offensivo. Adesso Lautaro non deve sfiancarsi nel lavoro di raccordo fra centrocampo e attacco, un lavoro che l’argentino fa molto bene ma che lo allontana dalla porta. L’anno scorso dopo le sue prime 7 partite ufficiali aveva segnato 3 gol, ora è già a cinque. Ieri ha giocato al fianco di Bonny, non alle spalle. Ma quando Chivu lo riterrà opportuno, il capitano si piazzerà in verticale. Può farlo anche con Thuram ed Esposito. L’aspetto più interessante di questo quartetto è che l’allenatore può scegliere ogni volta la coppia che preferisce, non ci sono controindicazioni. 
Una squadra così mette paura al campionato". 

Sezione: Rassegna / Data: Dom 05 ottobre 2025 alle 09:45
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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