L'Inter ieri sera ha vinto il secondo derby in venti giorni "con la sola colpa di non chiudere una partita stradominata nel primo tempo in modo abissale". E' quanto si legge sulla Gazzetta dello Sport in un pezzo a firma Luigi Garlando. Il quale, addentrandosi nella cronaca del match evidenzia un dato emblematico: "Il Milan, che è da sempre l’università del possesso, ha concesso all’Inter il 74% senza mai tirare. Viene in mente il derby dell’aprile 1988 quando il Milan di Sacchi impose un dominio simile, tanto che Altobelli risalendo dopo l’intervallo, disse all’arbitro: 'Li conti, sono in 15'. Anche allora il primo tempo era finito solo 1-0 (Gullit)".

Nella ripresa, fa notare il giornalista, con l'ingresso di Diaz per Messias "l’atteggiamento dei rossoneri che sembrano custodire un’onorevole sconfitta, non cambia anche perché l’Inter, pur memore del 5 febbraio scorso, non si danna per chiuderla. Anzi, si concede anche un paio di pericolose leggerezze. Vedi la punizione che regala Barella con una palla persa (non la prima). E’ la spia di tutta sufficienza e la presunzione che ha messo in campo l’Inter nella ripresa e che rischia di pagare caro. Al 30’, il minuto esatto in cui Giroud segnò il primo dei suoi due gol da scudetto un anno fa, Leao libera il francese che stavolta spreca". 

Sezione: Rassegna / Data: Lun 06 febbraio 2023 alle 09:55
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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