"Inter immobile sul mercato" oppure "Inter bloccata dagli esuberi". Quante volte abbiamo sentito queste frasi negli ultimi giorni? Ormai la bulimia di calciomercato è storia vecchia, in Italia si è diffusa da anni e ogni sessione è sempre peggio. Non c'è cura, se aspettare pazientemente la fine ogni volta.

Ora, si può discutere sulla bontà dei movimenti nerazzurri - ognuno legittimamente ha la propria idea in merito -, ma di certo non si può dire che fin qui la dirigenza sia stata a guardare: oltre al rientro non banale di Pio Esposito, Marotta e i suoi hanno tesserato tre elementi nuovi di zecca: Sucic, Bonny e Luis Henrique. Quest'ultimo è già stato bollato come bidone, l'ex Parma non viene considerato un granché e lo stesso croato pare aver consumato negli Usa il credito residuo di fiducia. Poi, per fortuna, esiste un mondo fuori d Instagram o da X.

Comprare tanto per comprare? Assolutamente no. La seconda fase del mercato interista è iniziata e riguarda soprattutto lo sfoltimento di una rosa diventata extra-large tra rientri ed esuberi. Ora, dopo i primi passi in entrata, bisogna ringraziare e salutare qualcuno. Arnautovic e Correa sono già storia e presto altri li seguiranno. Tempo al tempo, anche se il Mondiale ha "drogato" la percezione generale, tant'è che la nuova stagione sembra già essere iniziata. Ma così, per fortuna, non è. Bisogna resettare e ripartire, accantonando delusioni e bufere dialettali.

I successi di Maresca confermano che anche con un giovane in panchina e diversi giovani in campo si possono fare ottime cose. Chiaro, quelli del Chelsea sono giovani pagati a peso d'oro, non scommesse, ma negli ultimi anni anche dalle parti di Appiano Gentile hanno dimostrato come si possa raggiungere un livello altissimo senza doversi necessariamente svenare. Tempo e pazienza. Anche se così dicendo, in questo mondo, sembra quasi di bestemmiare.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 15 luglio 2025 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni
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