"Il derby che ho amato di più? I quarti di Champions, 0-0 in casa Milan. E’ l’unica partita di Champions che ho visto dal vivo. Inutile ricordare che cosa successe dopo. Ora le squadre di Milano sono un po’ lontane dal lavoro della città, che ha fatto tanti passi avanti. Una volta il derby era il termometro, ora è un’altra cosa. Il calcio è un po’ scollegato, si è un po’ seduto, Milano percorre una via più ampia, è andata avanti mentre i suoi club con tutti questi cambi di proprietà stanno vivendo una fase di ricostruzione. Magari in futuro potranno tornare dove erano, già il Milan con la nuova proprietà, con Gattuso in panchina e Leonardo e Maldini dirigenti sta ritrovando il filo, ricostruendo una identità. Leonardo mi è sempre piaciuto molto. Ho grande stima di lui". Lo dice lo chef Carlo Cracco, noto tifoso rossonero, intervistato dalla Gazzetta dello Sport

Il Milan che piatto sarebbe adesso?
"Qualcosa di creativo. Per l’Inter è difficile dire perché la situazione è più complessa, serve convinzione, più attaccamento alla maglia. Ma ci sono fasi di trasformazione in corso e con il tempo i club milanesi potranno tornare dove erano abituati a stare. Lo strapotere Juve non aiuta, ma è il modello da seguire, quello che funziona: la società Juve con il suo stadio e la sua organizzazione".

Ha ragione il sindaco Sala a insistere per uno stadio unico?
"San Siro va reso moderno, deve produrre reddito per i club e il Comune, ma continuare a convivere potrebbe essere una buona idea, migliore della costruzione di due stadietti. Sempre che non si decida invece di riconvertire San Siro, ma è complicato".

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Sezione: Rassegna / Data: Gio 14 marzo 2019 alle 10:48 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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