L'attuale decisione di Thohir di fare un mercato senza spese folli, è frutto dei numeri del bilancio dell'Inter, gli stessi che da qualche anno avevano costretto Massimo Moratti a limitare i colpi ad effetto in stile Vieri o Ibrahimovic. Il club di corso Vittorio Emanuele sta lavorando in vista del Fair Play Finanziario dell'Uefa e, per la prima volta, avrà un'Ebitda (l'utile prima degli interessi passivi, delle imposte e degli ammortamenti) positivo. Ecco perché il tycoon non vuole ulteriormente appesantire i conti del 2013-14: senza operazioni in entrata e in uscita durante questa finestra di mercato, il passivo a giugno si aggirerà sui 70 milioni.

Ma c'è di più: senza la qualificazione alla prossima Champions e nonostante l'aumento dei ricavi che ci sarà, anche il bilancio 2014-15 evidenzierà un rosso di almeno 40-50 milioni. "Almeno" perché a giugno saranno necessarie delle spese per rinforzare l'organico e perché il monte ingaggi dei calciatori non sarà ulteriormente ribassato per non perdere competitività (si attesterà sui 75-80 milioni lordi). Considerando che entro aprile Thohir e soci dovranno sostituire una parte delle garanzie bancarie di Moratti, l'impegno economico per loro è gravoso: all'appello mancano ancora circa 170 milioni per completare l'acquisto delle quote (finora ne hanno versati 75), più i soldi necessari per ripianare le perdite dei prossimi 2 bilanci (tra gli 80 e i 90 milioni per il 70% in loro possesso).

Gli indonesiani hanno mostrato idee chiare: stanno riducendo le spese e contemporaneamente hanno messo l'esperto Macrì alla ricerca di nuovi introiti all'estero. I frutti di questo lavoro, però, si vedranno nel medio-lungo periodo. Branca e Ausilio dovranno così finanziare i loro acquisti con le cessioni e la riduzione degli ammortamenti. Per un colpo in entrata serve una partenza eccellente.

Sezione: Rassegna / Data: Ven 10 gennaio 2014 alle 11:02 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandra Stefanelli / Twitter: @Alestefanelli87
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