Ha fatto molto discutere la scelta del Corriere dello Sport di piazzare in prima pagina le parole di Giovanni Branchini nella giornata di oggi, quella dell'accordo tra Inter e Chelsea per il ritorno a Milano di Romelu Lukaku. Il decano dei procuratori non condivide la scelta del club nerazzurro di riprendersi il belga e il quotidiano romano ha dedicato a queste parole lo spazio più importante del giornale odierno. 

Come si esce dalla crisi?
"Attraverso scelte fatte con competenza, non inseguendo la popolarità del colpo. Scelte giovani, e comunque di giocatori che abbiano potenzialità da esprimere e una carriera da costruire, non di campioni datati con bacheche e conti correnti strapieni. Le stelle sono poche ormai e spesso inaccessibili, il potere d’acquisto dei club italiani si è ridotto notevolmente negli ultimi anni. I nostri top non possono più competere con i ricchissimi inglesi e gli Stati sovrani".

Branchini, ammetterà che nel suo settore le mele marce non mancano.  
"Nel calcio, a tutti i livelli, non mancano quantità di esempi poco edificanti. Dirigenti della Fifa finiti in galera o ancora sotto processo, proprietà imbarazzanti, ogni anno assistiamo a tentativi di ingresso nel calcio da parte di avventurieri che come arrivano scompaiono. L’albero delle mele marce non è particolarmente selettivo, non conosce categorie. Negli anni l’aspetto sportivo ha lasciato il campo a quello finanziario e i danni si sono notati. Per questo il calcio italiano dovrebbe tornare al primo anche in funzione del secondo".  
 
Si spieghi meglio.  
"La soluzione sono i giovani, le intuizioni, la conoscenza, le competenze. Gli Abraham, più che i Lukaku, soprattutto se si ha già in organico un giocatore come Lautaro. La mia è soltanto un’opinione, non entro nel merito dell’operazione, tuttavia dico che solo partendo dalle conoscenze specifiche si possono risolvere i problemi del calcio italiano. I cui esponenti non possono certamente giocare con le stesse carte di 4, 5 club, dei colossi finanziari. A proposito dei giovani, in particolare degli italiani, anche il decreto crescita, così come era concepito, ha creato problemi".  
 
Juve, Roma, Inter, Lazio, Napoli ripetono da settimane la stessa litania: prima si vende e poi si compra.  
"Si devono creare i posti per i nuovi ingressi, e la colpa non è solo della pandemia. Se non si sbloccano alcune situazioni, i nostri club non possono operare".  
 
Ha detto che Lukaku non l’avrebbe riportato in Italia.  
"Non lo vedo, la considero una mossa non indispensabile, disponendo - l’Inter - di uno come Lautaro che secondo me ha potenzialità straordinarie non del tutto espresse. Inoltre il ritorno di Lukaku potrebbe bloccare altre operazioni tecnicamente valide".  
 
Dybala intende?  
"Anche. Nutro perplessità, ad esempio, anche sugli acquisti di Di Maria e Origi, mentre credo che sia importante trattenere nel sistema Vlahovic, Leao, Chiesa. Un giocatore che farebbe comodo a tutti i club di vertice è Berardi, forse il migliore italiano in circolazione... Dice che mi accontento? Guardo in faccia la realtà, registro lo scadimento della qualità degli interpreti. Quello che ha detto Pasquale Bruno l’altro giorno è Vangelo. Anche se l’ha detto a modo suo".  

Sezione: Rassegna / Data: Mer 22 giugno 2022 alle 11:30 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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