"Inter-Roma assomiglia a una svolta per entrambe le squadre. La stagione dell’Inter declina in un mare di problemi, quella della Roma lascia da parte vecchi argomenti di personalità e porta la squadra dentro la parte migliore del campionato". Comincia così l'editoriale scritto da Mario Sconcerti per il Corriere della Sera. 

"Le chiavi della partita sono state due: la prima viene dall’invenzione di Mourinho di costruire un centrocampo infinito, con Pellegrini centravanti, Dybala esterno che taglia a piacere per il campo e Zaniolo prima mezza punta. La seconda idea è la posizione stessa di Dybala, riferimento per tutti, un grande attaccante che gioca da vecchio fuoriclasse, non sbaglia un appoggio - prosegue il giornalista -. Un giocatore diverso dentro un campionato che ha scordato ormai questo tipo di qualità. E a proposito di qualità, non è un caso che il secondo gol arrivi da Smalling, il difensore più classico del campionato. Il risultato è eccessivo, l’Inter non ha avuto nessuna fortuna, ma la Roma è stata migliore. Impossibile per l’Inter parlare adesso di ambizioni. La squadra è fuori geometria, il suo riassunto è Dumfries. È lui la vera pietra di paragone. Se Dumfries è fragile, e lo è da tempo, vuol dire che tutta la manovra dell’Inter non ha sbocchi e non ha difesa. Non per straordinaria forza di Dumfries, ma per sue caratteristiche che nell’Inter sono uniche. Se mancano, non sono sostituibili, semplicemente non ci sono. L’assenza di Lukaku ha portato a questo paradosso. Lukaku era il primo appoggio di Brozovic, oggi quell’appoggio non c’è perché Dumfries inciampa e Barella ha dimenticato se stesso. Il gol di Dybala nasce così. Se c’è una responsabilità di Inzaghi, deve essere totale, deve partire dalla psicologia di squadra e abbracciare quella incerta della società. Ma Inzaghi non mi sembra all’altezza di problemi grandi come quelli dell’Inter di adesso. I danni sono più evidenti della sua capacità di farne. C’è qualcosa di più profondo.

Sezione: News / Data: Dom 02 ottobre 2022 alle 15:34
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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