Dal proprio editoriale, Roberto Scarpini su TMW analizza il momento dell'Inter e non solo: "E' un mercato d'attesa per tutte le squadre della serie A. Fino al momento in cui scrivo il mio appuntamento settimanale con voi infatti, di grossi colpi non se ne è vista neanche la traccia, qualche scambio, dettagli di perfezionamento e soprattutto un mare di chiacchere. Questa è l'attualità in serie A al di là della montagna di parole sussurri indiscrezioni, supposizioni che giornalmente ascoltiamo/leggiamo. Mi rendo conto ovviamente che di qualcosa si dovrà pur parlare e che non sono le rifiniture delle rose ad animare la fantasia dei tifosi, ma il top player Juve e il caso Balotelli-Milan hanno francamente stufato. Da una parte non sembra esserci il convincimento al cento per cento che serve e che di conseguenza possa arrivare, dall'altra chi doveva parlare ha già parlato. Mancini e i rappresentanti dell'emiro hanno già detto che Mario resterà con i citizen almeno fino a fine stagione. Detto questo, non appena Raiola viene avvicinato in prossimità della fermata della metro di Via Turati scatta per tutti il "Mario abbraccerà finalmente la maglia rossonera. Prestito gratuito, ingaggio dimezzato e vivremo per sempre felici e contenti." Ora, magari tra 5 minuti verrò smentito, ma voglio invitare i tifosi del calcio in genere a valutare con la propria testa.

I criticatissimi dirigenti dell'Inter anche in questa sessione stanno evitando di buttare lì nomi tanto per farlo. Lo stallo della questione Sneijder sta frenando quelle che potrebbero essere le trattative per rifinire la squadra (o chissà per sostituire l'olandese) ma va sottolineato come ogni nome attribuito ai nostri diventi subito obbiettivo del Milan (Andreolli, Schelotto, Lodi, Saponara, Bellomo etc..) se è di medio piccolo sabotaggio del Psg (Lavezzi, Lucas, Paulinho etc..) se invece è di livello molto alto.

Saranno dunque criticabili ma restano fonte di ispirazione per gente come Galliani e Braida, che dai più vengono considerati i re del mercato e che alla luce di queste considerazioni sono solo forse i migliori clienti di un famoso ristorante del centro di Milano. Lo dico con il sorriso, ovviamente, nessuno si senta offeso. Alla voce trattative "autonome" avviate, c'è invece Kakà in dirittura d'arrivo. Il brasiliano proverà a completare la parabola del "Figliol prodigo" e se non ripercorrerà la parabola Shevchenko, sarà un buon colpo. Insomma per riassumere o ex Inter (Balotelli, Santon e Destro) o ex giocatori o prospetti Inter. Così è se vi pare.

Nove semifinali in 10 anni sono la dimostrazione che la coppa Italia per l'Inter non è stata solo il punto di partenza ma un vero e proprio punto di forza di un'era di successi. La competizione che tutti avevano sempre snobbato è diventata strategica per la stagione di molti. A contendersela Inter, Roma, Lazio e Juve. Finale a fine maggio, quando molto della stagione sarà già stato detto. Insomma suggestioni in arrivo dalla coppa nazionale. Comunque vada Inter e Roma rinnovano questa straordinaria e mitica sfida, incrociandosi per la dodicesima e tredicesima volta in 10 anni Angelo Mario Moratti ha detto a proposito della rielezione di Beretta a presidente di lega: "Si è deciso di sposare ancora la vecchia mentalità".

Una considerazione che mi sento di condividere. In un momento in cui anche al paese viene chiesto in sede politica di fare una scelta importante per il futuro e di cercare un mondo dove il rinnovamento sia una realtà e non una parola vuota, sarebbe stato bello che il calcio (in una crisi evidente) avesse tracciato per primo la strada, mostrando compattezza in primis e buon senso. Così non è stato. Detto questo, in bocca al lupo al nuovo esecutivo. Di lavoro da fare ce ne è tantissimo. Rimbocchiamoci le maniche e non ragioniamo con le logiche dei partiti".

Sezione: News / Data: Dom 20 gennaio 2013 alle 08:15
Autore: Fabrizio Romano / Twitter: @FabRomano21
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