"Il Movimento Olimpico è unito nella sua missione di contribuire alla pace attraverso lo sport e di unire il mondo in una competizione pacifica al di là di tutte le dispute politiche. I Giochi Olimpici, i Giochi Paralimpici, i Campionati del Mondo e le Coppe del Mondo e molti altri eventi sportivi uniscono atleti di paesi che sono in conflitto e talvolta anche in guerra". Questo quanto si legge nel comunicato diramato dal CIO (Comitato Olimpico internazionale), che ha raccomandato a tutte le federazioni mondiali di "non invitare atleti russi e bielorussi" nelle competizioni sportive internazionali. È stato inoltre deciso di ritirare l’Ordine Olimpico, la più alta onorificenza del movimento olimpico, al presidente russo Vladimir Putin per i noti fatti sulla guerra in Ucraina. 

"Allo stesso tempo – prosegue il documento –, il Movimento Olimpico è unito nel suo senso di equità per non punire gli atleti per le decisioni del loro governo se non vi partecipano attivamente. Ci impegniamo per una concorrenza leale per tutti senza alcuna discriminazione. L’attuale guerra in Ucraina, tuttavia, pone il Movimento Olimpico in un dilemma. Mentre gli atleti provenienti da Russia e Bielorussia sarebbero in grado di continuare a partecipare a eventi sportivi, a molti atleti ucraini viene impedito di farlo a causa dell’attacco al loro paese. Questo è un dilemma che non può essere risolto. Il Cio ha quindi oggi attentamente considerato la situazione e, con il cuore pesante, ha emesso la seguente risoluzione:

Al fine di proteggere l’integrità delle competizioni sportive globali e per la sicurezza di tutti i partecipanti, il Cio raccomanda che le Federazioni Sportive Internazionali e gli organizzatori di eventi sportivi non invitino o consentano la partecipazione di atleti e funzionari russi e bielorussi alle competizioni internazionali.

Laddove ciò non sia possibile con breve preavviso per motivi organizzativi o legali, il Cio esorta vivamente le federazioni sportive internazionali e gli organizzatori di eventi sportivi in tutto il mondo a fare tutto ciò che è in loro potere per garantire che nessun atleta o funzionario sportivo della Russia o della Bielorussia sia autorizzato a partecipare sotto il nome di Russia o Bielorussia. I cittadini russi o bielorussi, sia come individui che come squadre, dovrebbero essere considerati solo come atleti neutrali o squadre neutrali. Non dovrebbero essere esposti simboli, colori, bandiere o inni nazionali. Ovunque, in circostanze molto estreme, anche questo non sia possibile con breve preavviso per motivi organizzativi o legali, il Cio lascia all’organizzazione pertinente il compito di trovare il proprio modo di affrontare efficacemente il dilemma sopra descritto. In questo contesto, il Cio ha considerato in particolare i prossimi Giochi Paralimpici Invernali di Pechino 2022 e ha ribadito il suo pieno sostegno al Comitato Paralimpico Internazionale (IPC) e ai Giochi. Il Cio mantiene la sua raccomandazione urgente di non organizzare alcun evento sportivo in Russia o Bielorussia, emessa il 25 febbraio 2022".

Il CIO conclude poi che "sulla base delle circostanze eccezionali della situazione e considerando la violazione estremamente grave della tregua olimpica e altre violazioni della Carta olimpica da parte del governo russo in passato, ha preso la decisione ad hoc di ritirare l’Ordine olimpico da tutte le persone che attualmente hanno una funzione importante nel governo della Federazione Russa o in altre posizioni di alto rango legate al governo, tra cui: Vladimir Putin, Presidente della Federazione Russa (Oro, 2001), Dmitry Chernyshenko, Vice Primo Ministro della Federazione Russa (Gold, 2014), Dmitry Kozak, Vice Capo di Stato Maggiore dell’Ufficio Esecutivo Presidenziale (Gold, 2014)".

Sezione: News / Data: Lun 28 febbraio 2022 alle 18:49
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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