Lucas Torreira ha attirato su di sè l'attenzione dell'Inter e di altre big europee. L'uruguaiano, arrivato in Italia appena diciassettenne, sta facendo vedere grandi cose nella Sampdoria di Marco Giampaolo. A raccontarne la crescita fin dal suo sbarco dal Sudamerica è il fratello di Marco Giampaolo, Federico, il suo primo allenatore: "Era il 2013, allenavo la Primavera del Pescara. Il transfer di Lucas sembrava non arrivare mai, ma lui aveva iniziato ad allenarsi con noi...”, spiega ai microfoni di gianlucadimarzio.com. "Personalità da vendere, buonissima tecnica. Bravo in tutte e due le fasi, mentalmente fortissimo. Di un'umiltà straordinaria, anche un po' timido, ma era normale: Lucas arrivava dall'altra parte del mondo, non capiva nemmeno la nostra lingua. Arrivato giovanissimo. Diciassette anni appena, ma aveva già benissimo in mente dove voleva arrivare, Un ‘piccoletto’, col suo Mate sempre al seguito. E all’inizio un po’ tutti ci siamo chiesti se la sua statura - 167cm di intelligenza pura - potesse rappresentare un problema. Rispetto ai ragazzi della sua età era due passi avanti, soprattutto a livello di testa. Aveva un carisma e una personalità fuori dal comune per la sua età: aveva già in testa l’obiettivo da raggiungere, quello di arrivare a fare il calciatore professionista. Torreira in Italia è arrivato che era una seconda punta, in Uruguay giocava così: ottima tecnica, grande dribbling. Quel ruolo aveva dimostrato di poterlo fare bene. Marco era venuto a vedere una partita della Primavera a Pescara e mi disse: “Ma chi è quel ragazzino? È bravo tecnicamente, sa giocare. Da play è migliorato tantissimo, vede prima la giocata, fa tutte e due le fasi e per il ruolo che ricopre è fondamentale. Lo trovi sempre al posto giusto nel momento giusto, tatticamente è intelligentissimo. Il paragone con Verratti? Secondo me può diventare anche più forte, la squadra si vede che si appoggia a lui, è ormai un punto di riferimento. È un giocatore completo e sinceramente in Italia ce ne sono pochi. Dove può migliorare? È un giocatore al quale se dai degli input, delle nozioni nuove, lui le incamera e le fa sue, le migliora. Per la sua età sta facendo passi da gigante, può migliorare sull’esperienza di una partita, sul capire durante la gara come comportarsi, più una qualità di esperienza che di questione tecnica. Lucas in una parola? Superlativo, perché io me li ricordo i dubbi sulla sua fisicità degli addetti ai lavori: “la B non la regge, l’impatto con la A è un’altra cosa”. In entrambe i casi, ha dimostrato di poterci stare alla grande, diventando un giocatore fondamentale. La sua vera forza? La testa. Ha fame, è uno che vuole arrivare, ha un obiettivo da raggiungere e ci sta riuscendo”.

Sezione: News / Data: Mer 01 novembre 2017 alle 18:19
Autore: Fabrizio Longo / Twitter: @fabriziolongo11
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