Ritrovare il gol perduto, per un attaccante, è un po’ come ritrovare se stesso. Lo sa bene Samuele Mulattieri, uno che di reti ne ha sempre segnate tante nella sua giovane carriera, ma che nella passata stagione sembrava aver perso il tocco magico che lo aveva portato a sfondare in Serie B ancora minorenne e ad arrivare all’Inter tra squilli di tromba. Un investimento, quello del club nerazzurro, che lasciava più di un dubbio al termine della stagione 2018/19, ma che si è invece rilanciato prepotentemente meno di un anno dopo.

Ritorno al trono - Già, perché Mulattieri ha risposto da grande allo scetticismo derivato da un primo anno interista tutt’altro che esaltante. Solo quattro gol segnati nella passata stagione, un bottino decisamente magro per un ragazzo abituato a scuotere le reti con puntualità svizzera nei suoi trascorsi allo Spezia, tanto da regalarsi la gioia del primo gol da professionista a soli diciassette anni, nel campionato di Serie B 2017/18. Al suo arrivo a Milano, Samuele ha pagato lo scotto della prima esperienza lontano dalla famiglia: lasciare la sua La Spezia e quel Ferdeghini che era diventato un po’ come il giardino di casa ha imbrigliato il suo talento, impedendogli di esprimersi al meglio nel suo primo anno in nerazzurro. Da qui la scelta della società, col senno di poi illuminata, di una stagione supplementare in Primavera. Una decisione più che mai azzeccata, perché il classe 2000 ha sfruttato nel migliore dei modi l’annata da fuori quota per tornare ad essere il giocatore ammirato in Liguria, diventando il punto di riferimento della formazione di mister Madonna. I sedici gol messi a segno nelle ventidue gare stagionali raccontano di un bomber ritrovato, che prima dello stop ai campionati stava dando il meglio di sé con una impressionante striscia di nove reti nelle ultime otto partite disputate. Numeri che lo hanno posizionato sul trono dei cannonieri del campionato Primavera 1, oltre che sul terzo gradino del podio del Ranking LGI.

Uomo mercato? - Nato come esterno offensivo, utilizzato con continuità da trequartista ma ormai a tutti gli effetti una seconda punta fatta e finita, Mulattieri è un attaccante eclettico, capace di alternarsi tra giocate a effetto e morsi velenosi da realizzatore implacabile. Grande tecnica, utilizzata in dribbling resi ancora più efficaci dalla padronanza con la quale gestisce le lunghe leve, unita a un destro che nella stagione in corso è tornato a essere letale per i portieri avversari, anche se con ulteriori margini di miglioramento nella conclusione dalla distanza. Lo sviluppo atletico precoce gli ha permesso di debuttare in Serie B prima ancora di compiere diciotto anni. Alto un metro e ottantacinque, figura asciutta ma ben fornita dal punto di vista muscolare, Samuele sa essere sgusciante anche nel breve nonostante un fisico non certo da brevilineo, grazie ad una frequenza di passo che rappresenta uno dei requisiti fondamentali per sfondare nel calcio moderno. La stagione supplementare in Primavera lo ha fortificato caratterialmente: in un contesto altamente competitivo come quello delle giovanili nerazzurre, Mulattieri ha saputo reagire alle difficoltà iniziali conquistandosi lo scettro da attaccante principe della Primavera di mister Madonna. Imparare a domare l’istinto e a dialogare coi compagni lo ha reso un giocatore ancora più completo, del quale già si parla in ottica mercato in quella che sarà l’estate del definitivo salto nel calcio dei grandi.

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Sezione: La Meglio Gioventù / Data: Mar 14 aprile 2020 alle 21:47 / Fonte: Redazione La Giovane Italia
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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