La premessa è sempre una: al primo posto c'è la salute. Ma è chiaro che il calcio, in qualche modo, prima o dopo ripartirà. E tutti sperano più prima che dopo. Tra questi anche Michele Uva, vicepresidente Uefa: intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il dirigente prova a fare chiarezza sugli scenari possibili.

Uva, l’obiettivo dell’Uefa è chiaro: provare a ripartire.
"L'Uefa è formata da 55 federazioni e deve tener conto di tutte le disomogeneità da un punto di vista sportivo e sanitario rispetto all’impatto del coronavirus. Per capirsi, la situazione in Italia o in Spagna è diversa da quella in Svezia o in Norvegia. Gli approcci davanti al problema sono differenti. Per questo siamo particolarmente soddisfatti di essere riusciti a trovare un percorso condiviso".

Ci spiega qual è la linea guida dell'Uefa?
"C'è un tavolo permanente per aiutare federazioni, leghe e club a riprendere e terminare i campionati inserendo nel mezzo i turni delle coppe europee".

E la ventilata ipotesi di giocare prima i campionati e poi disputare le coppe in estate?
"Al momento non è la nostra prima opzione".

Ma i campionati dovrebbero riprendere tutti nello stesso periodo?
"Non necessariamente, perché alcuni tornei, come la Serie A, hanno più partite da giocare di altri".

Se un campionato non dovesse ripartire, cosa accadrebbe alla squadra impegnata in coppa?
"Dipende: se il campionato non si gioca per decreto governativo è un conto. Se invece c'è la possibilità di allenarsi e giocare ma il campionato è stato sospeso, un club può partecipare alle coppe".

Lei conosce la realtà italiana: molti club ritengono la data del 30 giugno il limite ultimo per terminare la stagione. Se riprenderà...
"Il 30 giugno è la data che segna la fine della stagione sportiva, della chiusura dei bilanci e dei vincoli contrattuali dei giocatori. Per prolungare il termine di chiusura dei bilanci servirà un decreto legge per superare il vincolo civilistico. Per i contratti dei giocatori invece serve una disposizione della Fifa, ma c'è disponibilità a farla".

Se le finali di coppa si giocassero ad agosto, tra fine stagione e l’inizio della prossima potrebbero passare solo poche settimane. Salterebbero ferie per i giocatori e ritiri estivi?
"Possono esserci slittamenti in avanti. Si rivedranno i calendari. Ci sarà uno slot per le nazionali a settembre, ottobre e novembre e l'eventuale partenza dei gironi delle coppe ad ottobre".

Licenze Uefa e Fair Play Finanziario: che succederà?
"Ci sarà una data ultima e compatibile per tutte le Federazioni per presentare l’elenco dei partecipanti alle coppe europee. Il FFP ha portato il sistema da una perdita di 1,7 miliardi a un utile di 141 milioni in soli 8 anni. Non poteva essere cancellato, ma bisognava tener conto delle problematiche create dal coronavirus e quindi adeguare transitoriamente le norme, non richiedendo il budget 2020-21 fra i documenti necessari. Il pareggio di bilancio e il pagamento dei debiti scaduti restano invece in vigore".

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 03 aprile 2020 alle 08:15 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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