Domani comincerà l’ultima tappa di questa stagione. Sarà la tappa finale che vede il suo inizio a Roma, allo Stadio Olimpico, nella prima semifinale di Tim Cup contro la Roma. La gara contro i giallorossi non solo è importante ai fini della qualificazione alla finale del 29 maggio, ma lo è anche per vedere la reazione nervosa di una squadra che effettivamente appare nervosa, dopo gli ultimi risultati del periodo, risultati che hanno fatto calare drasticamente la popolarità di Leonardo nello spogliatoio nerazzurro. Una popolarità che il tecnico brasiliano ha deciso di far risalire escludendo, con il pugno di ferro, gli indisciplinati Motta e Maicon, oltre a Sneijder, tenuto in panchina a Parma nel primo tempo, salvo poi essere buttato dentro in fretta e furia per cercare il recupero di un match ormai compromesso, avendo però l’effetto contrario.

Alla vigilia della sfida contro gli uomini di Montella, i nerazzurri apprendono che il Napoli è rimasto a più due, avendo perso in casa per 2-1 contro la coriacea Udinese. Un qualcosa, se non l’unica cosa, positiva di questo periodo, che ha allungato la classifica, anche in virtù di un probabile secondo posto, un secondo posto che l’Inter si giocherà il prossimo 15 maggio, in un San Paolo caldissimo e gremito in ogni ordine di posto. Ma prima di ciò c’è da respingere l’assalto di una buona Lazio. Gli uomini di Reja credono nella Champions League e arrivano a Milano sotto di tre punti e con intenti belligeranti, forti anche del 4-1 sul Catania, una partita che ha mostrato la grande freschezza biancoceleste alla quale fa da contraltare la palese stanchezza nerazzurra.

Massima attenzione ai capitolini, insomma, ma prima la Roma. Leonardo e i suoi sono nel silenzio di Appiano. Dopo aver suggellato un patto per portare nel migliore dei modi questo finale di stagione, il gruppo nerazzurro dovrà mettere anima e corpo in queste partite che verranno. La finale di Coppa Italia, il mantenimento del terzo posto e poi l’assalto al secondo posto, ora partenopeo, devono essere gli obiettivi da conseguire. Questi devono essere posti prima di tutti, prima del singolo, prima del gruppo, prima dell’allenatore stesso. Il finale di stagione non è troppo lontano e solo dopo si decideranno i destini dei vari protagonisti di questa altalenante stagione, che però può essere chiusa con un piccolo sorriso, che può cancellare parzialmente le scottanti delusioni.
 

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 18 aprile 2011 alle 09:08
Autore: Alberto Casavecchia
vedi letture
Print