Nella giornata di oggi il consiglio federale della FIGC ha approvato una serie di manovre per agevolare la ripresa del calcio italiano in termini di giocatori e, soprattutto, e aspetto economico riguardante le società. In breve, è stato ufficializzato l'ok circa la riduzione delle rose a 25 elementi, di cui 4 cresciuti nel vivaio della squadra e altrettanti provenienti da altre cantere sparse in Italia.

L'Inter ha già iniziato negli ultimi anni un percorso atto a ringiovanire la rosa per rientrare nei parametri del Financial Fair Play, ma, in vista dell'entrata in vigore di questa nuova norma, bisognerà accelerare il processo. Nulla di epocale, nulla di preoccupante, ma ci sarà qualcosa da puntellare in quest'ottica. La rosa nerazzurra attuale vanta 26 giocatori, quindi bisognerebbe “tagliare” solo un uomo per rientrare nel numero di 25 imposto dalla FIGC; di questi 26 (se non si contano Puscas, Camara, Palazzi e gli altri baby già aggregati alla prima squadra) 9 sono cresciuti nei vivai italiani: ben 6 provengono da quello dell'Inter (Andreolli, Mbaye, Donkor, Obi, Krhin e Bonazzoli), mentre sono 3 quelli che provengono da altri settori giovanili del Bel Paese: Ranocchia e D'Ambrosio, oltre a Tommaso Berni.

In linea teorica è molto semplice il discorso: serve acquistare un altro giocatore proveniente da altri settori giovanili italiani e disfarsi di uno degli altri 17, senza indebolire la rosa. Questo è corretto solamente in linea teorica, però. Il problema, infatti, consiste nella concorrenza che ci sarà con altri club italiani che devono fare molti più sforzi per rientrare in questi parametri, come Napoli e Lazio ad esempio. Ci sarà molta più domanda che offerta sul mercato italiano e automaticamente acquistare un giocatore che rientra in questi criteri sarà molto più complicato, anche a livello economico, dato che all'aumento della domanda corrisponde un aumento del prezzo, specialmente se l'offerta è bassa.

Tutto questo discorso deve poi rientrare all'interno di un'ottica di miglioramento della rosa: le cose diventano ancora più complicate per gli uomini mercato nerazzurri ed è per questo che già in questa finestra di mercato bisognerà lavorare per non dover poi arrivare ad agosto 2015 con l'acqua alla gola': in questo senso, la pista che porta ad Alessio Cerci potrebbe tornare attuale già a gennaio ed essere soggetta ad accelerazioni improvvise per poi potersi concentrare sulle restanti operazioni di mercato senza dover pensare ai parametri imposti dalla FIGC.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 20 novembre 2014 alle 23:24
Autore: Gianluca Scudieri / Twitter: @JeNjiScu
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