"Il calcio, come la vita, è altalenante". Con questa battuta quasi filosofica Andrea Ranocchia debutta nell'intervista che questa sera va in onda per Prima Serata su Inter Channel. "Ci sono dei periodi che va tutto bene e dei periodi che va meno bene, ma in squadra ci sono tantissimi campioni e piano piano ci rialzeremo. Le amnesie difensive? Quando c'è qualcosa che non va, così come quando va tutto bene, è colpa e merito di tutti quanti. Poi andiamo di mezzo noi perché siamo noi quelli che fanno subire il gol, ma la colpa è di tutti quanti".
Tanti i complimenti da parte dei tifosi a Ranocchia, che sottolineano come lui sia "pacato fuori e roccia dentro": "Mi identifico in questa definizione - dice il difensore - tranne che per qualche episodio, come per esempio quello di Novara, quando ho un po' perso la testa. In generale cerco di dare il buon esempio. A Novara avevo male alla caviglia a fine gara, perdevamo, il rigore, insomma, tutta la situazione mi ha fatto un po' sbottare. Credo che sia l'ultimo episodio di questo genere da parte mia, non accadrà più".
A Ranocchia viene poi chiesto se si preoccupa quando Lucio parte per le sue scorribande. A questa domanda il centrale umbro risponde con un sorriso: "Un pochino sì... ma poi torna... L'anno scorso, che ho giocato quasi sempre con lui, comunque mi sono trovato bene. Con Samuel invece, tra l'anno scorso e quest'anno ho giocato poco, mi piacerebbe giocare di più anche con lui".
Tanti i messaggi d'affetto e i complimenti ricevuti da Andrea Ranocchia nel corso della Prima Serata su Inter Channel. Il difensore ringrazia: "Quando si ricevono questi messaggi vuol dire che ho iniziato bene questa avventura e allora non mi resta che dire quello che penso, cioè che voglio continuare così, per 10 e più anni, qui, all'Inter. Quale è stato il mio primo pensiero quando il mio procuratore mi ha detto che c'era l'Inter che mi voleva? Che bello! Questo ho pensato. Quando ti cercano queste grandi squadre è eccezionale, sono contento di essere arrivato qui e spero di rimanerci fino a fine carriera, non riesco a immaginare di andare via, non riesco a immaginare di andare in un'altra squadra".
A Ranocchia viene poi chiesto se sente il peso della maglia numero 23, ereditata da Marco Materazzi: "Un pochino sì - risponde -, perché rappresenta un giocatore che era un simbolo, per i tifosi interisti e per gli italiani in generale, però è bello vestirla, è bello indossarla. Sia per il numero scritto dietro che per lo stemma davanti. È bello, spero di continuare a indossarla il più possibile".
I tifosi vogliono poi un commento su quello che è stato uno degli ex allenatori di Ranocchia, Antonio Conte: "Conte per me è stato fondamentale perché è con lui che ho iniziato a giocare".
"È bravo, è arrivato e ha dato molta tranquillità, molta serenità, sia in campo che fuori", Andrea Ranocchia parla così di Claudio Ranieri. "Stiamo intraprendendo un cammino e come ha detto lui non è il mago di Oz che arriva e cambia tutto in un attimo, ma stiamo comunque vedendo che gara dopo gara si migliora sempre di più. Se si arrabbia ogni tanto? Se c'è bisogno sì, se c'è da chiarire delle cose lo fa, come è giusto che sia. Lui parla molto con noi e spiega molto i suoi concetti", aggiunge il difensore nerazzurro.
Che cosa ha pensato Ranocchia quando con la Juve l'Inter ha preso due gol a difesa schierata? Anche questo chiedono i tifosi: "Non si può dire una parolaccia e quindi dico 'purtroppo abbiamo preso due gol'. Ma sono anche stati molto bravi loro: sul gol di Marchisio hanno fatto un uno-due velocissimo e ha tirato subito, così non ci hanno dato tempo di schierarci. In quella partita abbiamo preso tanti contropiede e per la difesa non è stato facile".
Ma all'Inter manca più gamba o più testa? "Forse manca più testa, perché con tante partite che sono andate male magari perdi un po' di convinzione in te stesso. Sicuramente c'è da ritrovare prima questo, comunque stiamo anche lavorando fisicamente, quindi tornerà anche la gamba".
A Ranocchia è anche poi stato chiesto che effetto fa a un calciatore vedere un collega avere dei problemi di salute, come successo in questi giorni ad Antonio Cassano: "Fa sempre impressione, perché sai che può capitare a tutti, quindi c'è da godersi quando le cose vanno bene, quando si sta bene. Quando c'è la salute, c'è da godersela, da stare tranquilli, da stare sereni".
"Mi trovo benissimo con tutti - risponde -, se poi devo proprio dire un nome dico quello del 'Pazzo', che è pure mio compagno di Nazionale. Ma mi trovo bene con tutti, argentini, brasiliani, con tutti".
Si passa quindi a parlare delle sue condizioni fisiche: "Sto bene, mi sono ripreso, è una settimana che mi alleno con i ragazzi: spero di rientrare il prima possibile, dipende dal tecnico, vediamo".
Ranocchia è pronto a dare tutto se stesso, in base alle esigenze della squadra: "L'anno scorso eravamo un po' in emergenza e quindi ho giocato anche in partite in cui non stavo benissimo, quest'anno siamo di più e quindi c'è da lottare per il posto. Ma sono contento per questo, è uno stimolo".
Secondo la legge dell'ex i tifosi nerazzurri gli augurano di segnare domenica: "Speriamo, speriamo", sospira sorridendo Ranocchia. "Se mi demoralizzo quando le cose non vanno? Più che altro dispiace. Quando i risultati non arrivano dispiace, ma per essere un grande campione, un giocatore dell'Inter, non ci si può demoralizzare, rappresentiamo una grande società e bisogna essere forti quando si vince ma anche quando si perde".
A Ranocchia viene poi chiesto se ha un profilo Twitter: "Lascio agli altri queste cose... Mi hanno detto che c'è gente che si spaccia per me, sappiate che non ci sono, né su Facebook né su Twitter".
E poi un'altra curiosità, quale l'hobby preferito? "La pesca, soprattutto a mosca. Vengo da una famiglia di pescatori".
Si passa a discutere dell'Europeo: "Per me sarebbe importantissimo partecipare all'Europeo, anche perché sarebbe la prima competizione con la nazionale maggiore, sicuramente un bagaglio di esperienza enorme, per la crescita sia personale sia generale nel calcio. Spero proprio di far parte del gruppo dell'Europeo".
E dopo questa parentesi sulla nazionale, torna poi a parlare di Inter, quando i tifosi - via mail o sms - gli chiedono quali qualità prenderebbe ai suoi compagni di reparto: "A Lucio l'aggressività, a Samuel e Chivu l'intelligenza tattica, a Cordoba la velocità".
Non mancano anche le domande di mercato, tipo quali giocatori prenderebbe Ranocchia a centrocampo? "Non lo so, è la società che decide dove e come intervenire", risponde il difensore.
Poi un'altra curiosità, com'era marcare Pazzini da avversario? "Io l'ho marcato solo una volta - spiega - e fortunatamente non ha segnato, però è stata dura...", sorride.
Nel corso della puntata di stasera su Inter Channel, si passa poi a un argomento davvero serio, il rapporto tra fede e calcio: "Io sono molto religioso. Prima delle gare prego ma mai per vincere, o perché vada bene o che, ma prego di uscire dal campo con le mie gambe. Questa è l'unica preghiera che faccio quando entro in campo, perché al di là della vittoria o della sconfitta la salute è la cosa più importante. Cosa ne penso delle bestemmie in campo? Credo che sia un gesto bruttissimo, penso che non si debba fare, anche perché ci sono tanti bambini, tanti ragazzi giovani che vedono soprattutto l'Inter che è una grande squadra. Bisogna dare il buon esempio, quindi credo che sia una cosa che non si deve fare. La squalifica per bestemmie? Mi sembra che sui campi sia sparito tutto nel nulla, credo che sia una cosa da riprendere. Comunque, al di là di tutto, si deve dare il buon esempio, ci sono tanti bambini che crescono e prendono esempio da noi".
L'orgoglio gonfia il petto del difensore che sente chiedersi dai tifosi se un giorno si sentirebbe di indossare la fascia da capitano: "I tifosi dicono che me la meriterei? Speriamo di meritarla sempre di più, ma capitan Zanetti ha anni e anni ancora davanti a sé! Può darsi che smetta prima io di Pupi se va avanti così...! (sorride, ndr). Comunque sarebbe bellissimo, è normale sperare che un giorno possa accadere".
Non solo di se stesso ma anche di un suo nuovo compagno di squadra parla Andrea su Inter Channel, Ricky Alvarez: "È un grande talento, solo che è giovanissimo e venire in un paese nuovo, in una squadra grande come l'Inter, in cui si deve vincere sempre e subito, non è mai facile. Ha grandissime qualità ma ci vuole ambientamento. È stato difficile per me che ero già nel campionato italiano e sono italiano, figuriamoci per lui che veniva da un altro campionato e un altro paese. Comunque sta migliorando, anche ieri è entrato benissimo, con la testa giusta, e ha fatto buone cose. Mano a mano che passa il tempo e si ambienta, sono sicuro che farà vedere grandi cose".
Ma quale la gara che Ranocchia ricorda con più affetto? "La più bella è forse quando sono rientrato dall'infortunio al crociato, con l'Under 21: lì è stata la più emozionante, come giocare a calcio per la prima volta. La gara che ricordo con più rimorsi? Lo Schalke, all'andata, quando ho fatto autogol, dispiace sempre. Allora pensai 'c'è il ritorno' ma poi purtroppo andò male anche il ritorno...".
Ad Andrea viene poi chiesto cosa, secondo lui, gli manchi per pensare di diventare un vero leader della difesa: "Direi esperienza e migliorare anche fisicamente, poi dipende dalla mentalità con cui affronti le partite e dalla costanza con cui cresci gara dopo gara".
Infine, il campionato e la speranza di una rimonta. Ranocchia ci crede: "Penso che possiamo fare una grande rimonta. Penso che abbiamo le carte in regola e che però bisogna iniziare da subito. I punti sono tanti da recuperare mai abbiamo tutte le carte in regola per rimontare, come abbiamo fatto in parte anche l'anno scorso".
Autore: Christian Liotta
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