All’ultimo respiro, come una volta. In rimonta, come non succedeva da un po’. Grazie a Lukaku e Lautaro, come sempre più spesso accade. L’Inter di Conte ha vinto ancora, espugnando un campo difficilissimo come quello del Bologna, una squadra che stava per strappare un punto in casa della Juventus. I punti son ormai ventotto, e anche se la Juventus ha vinto ancora contro il Torino il Napoli continua a perdere terreno dietro la squadra nerazzurra. Che si galvanizza nella sofferenza, non ha più la brillantezza delle prime partite ma si aggrappa alla speranza di ribaltare il destino anche quando le probabilità si erano fatte risicatissime: Conte aveva chiesto di diventare credibili, una vittoria del genere consolida l’impressione che questa è una squadra vera.
NOVE - Conte continua a macinare risultati, anche prendendosi qualche rischio: Lazaro lanciato titolare ha passato il primo crash test, Biraghi e Bastoni che hanno dato continuità a quanto fatto vedere nelle prime uscite. Sei vittorie nelle prime sei trasferte, cosa mai successa nella storia nerazzurra. I record non vincono i campionati, ma raccontano aspetti intangibili di un gruppo che sta crescendo. Le nove vittorie accumulate in questo campionato continuano questa narrazione di un gruppo affamato, cui la sconfitta brucia, e tanto. Ma al di là della grinta, della rabbia e di tutte le caratteristiche umane che si possono abbinare alle squadre di Conte, va riconosciuto anche il modo in cui l’Inter si è rimessa in carreggiata dopo che il gol di Soriano aveva spento la luce. Passati in svantaggio, la bussola sembrava quasi smagnetizzata, con tanti passaggi a vuoto e alcuni istinti nervosi: Conte è stato bravo a calibrare i cambi per raddrizzare la barra, fino all’inserimento di Candreva che ha definitivamente svoltato la gara. La spinta dell’87 ha cambiato il corso degli eventi. I due lì davanti hanno fatto il resto.
THE NICE GUYS - C’è un film di qualche anno fa in cui Ryan Gosling e Russell Crowe si trovano a dover far squadra quasi per caso e nel corso della storia fanno a pugni con il mondo per sopravvivere. Il duo si è soprannominato The Nice Guys, una dinamica che si sta riproponendo sempre più spesso in questa stagione. I protagonisti sono i due attaccanti titolari dell’Inter, quella coppia in grado di segnare 14 gol nelle prime undici giornate di campionato: Lukaku e Lautaro sono sempre più la copertina di questa squadra, il punto focale di un sistema che si evolve e crea: a concludere ci pensano quei due lì, che anche a Bologna hanno risolto una situazione disperata. Avevano segnato i primi due gol dell’Inter, annullati giustamente per una questione di centimetri. Dopo lo sbandamento, è stato lo zampino di Lukaku a riaccendere la fiammella nerazzurra per poi veder concretizzata la rimonta interista grazie a una serpentina di Lautaro Martinez in area di rigore. Polemiche? Ma no, dai. È calcio di rigore, il contrasto è netto. Lautaro non accentua, subisce. E dà ancora più valore all’ennesima prestazione da grande. Come da accordi, sul dischetto si presenta Lukaku, per il nono centro in Serie A nelle prime undici partite. Come lui solo Ronaldo, il Fenomeno. He called game.
ORIZZONTI - L’Inter vince ancora e si appresta all’ultima settimana di tour de force, la più importante: dovrà giocarsi la qualificazione agli ottavi di UCL contro il Borussia Dortmund. Qualora dovesse fare risultato in terra tedesca, la qualificazione sarebbe ad un passo. Poi, a San Siro arriva il sorprendente Verona: due match ostici, ricchi di insieme e carichi di aspettative. Per continuare a correre, per non smettere di sognare in grande.
VIDEO - NERAZZURLI - ROMEEELUUU! TRAMONTANA IMPAZZISCE PER LUKAKU
Autore: Marco Lo Prato / Twitter: @marcoloprato
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