Walter Mazzarri è sulla graticola. Il tecnico nerazzurro è finito sul banco degli imputati dopo i due ko di fila in campionato. A far riflettere non solo il mero risultato, ma anche il modo in cui sono maturate le sconfitte con Cagliari e Fiorentina, nonché un ambiente sempre più ostile verso l'allenatore toscano come testimoniano i fischi di trequarti di stadio durante la partita col Qarabag.

NON SI MOLLA - Ieri Mazzarri ha parlato alla squadra, confermando l'intenzione di non dimettersi. ''Riflettete. Riflettiamo. Perché non possiamo essere così. Io non mollo, anche perché so che qui ci sono le qualità per risollevarci'', avrebbe detto WM secondo la ricostruzione della Gazzetta dello Sport. Parole chiare, come quelle di Thohir, che in giornata aveva confermato la volontà di concedere ''una chance'' al proprio allenatore. Ma il match col Napoli sarà decisivo, inutile negarlo.

FIDUCIA A TEMPO - ''Non vincere, dando però segnali di ripresa e soprattutto la sensazione che il tecnico abbia in mano la situazione, renderebbe più salda la panca. Perdere male imporrebbe invece una riflessione profonda – si legge sulla Gazzetta –. Thohir guarda al quadro nella sua interezza, ha delegato la parte sportiva a Fassone e Ausilio per concentrarsi su taglio dei costi, aumento dei ricavi e rilancio del sistema calcio. Ma allo stesso tempo sa bene che soltanto i risultati sportivi potranno trascinare il prodotto Inter. E che la qualificazione Champions è vitale non soltanto per gli almeno 30 milioni che porta in cassa, ma anche per la vetrina commerciale''.

MATERIA FLUIDA - Insomma, non è ancora tempo di cambi imminenti (è subito ripreso a circolare il nome di Walter Zenga), ma si sa: il calcio è materia fluida e tutto cambia in fretta. L'Inter, due settimane fa, era descritta come la terza potenza d'Italia, ora invece è sull'orlo del baratro. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 07 ottobre 2014 alle 08:28 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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