L'Inter torna a sorridere con Stevan Jovetic. Il 2-1 al Real Salt Lake, firmato al 92' dal montenegrino, rappresenta la prima vittoria nel pre-campionato nerazzurro dopo il pari con il Wattens e il ko con il CSKA Sofia. Come non contavano più di tanto quei risultati negativi, così adesso non conta questa affermazione in terra americana. Calcio d'estate era e calcio d'estate è. Ma qualche piccola indicazione a livello tattico è arrivata dal match del Rio Tinto Stadium.

CONSUETO 4-4-2 – Roberto Mancini ha confermato il consueto 4-4-2, non senza varianti sul tema principale. Si è partiti con questo undici: Handanovic; D'Ambrosio, Ranocchia, Miranda, Ansaldi; Biabiany, Melo, Kondogbia, Erkin; Icardi, Palacio. Il tecnico nerazzurro si è affidato all'affiatata coppia Palacio-Icardi, con due centrocampisti centrali abili soprattutto a interdire e due esterni bravi ad arrivare sul fondo come Biabiany ed Erkin. Le corsie laterali hanno funzionato, perché di rifornimenti in area ne sono arrivati parecchi. Bene anche la cerniera mediana, con Melo e Kondo a gestire e ripartire. Schemi semplici, a volte scolastici, ma efficaci soprattutto grazie all'acume tattico di Palacio, un Maestro da questo punto di vista.

ESPERIMENTO ROMBO – Dopo l'intervallo, ecco la mutazione. Mancio inserisce Bessa e lo piazza alle spalle di Palacio e Jovetic. Questa la formazione che ha cominciato la ripresa: Handanovic; Ansaldi, Ranocchia, D'Ambrosio, Nagatomo; Zonta, Melo, Kondogbia; Bessa; Palacio, Jovetic. Interessante l'esperimento di un trequartista alle spalle di due attaccanti, un modulo già adottato in nerazzurro sia nella prima esperienza manciniana a Milano, sia in avvio della passata stagione. Una soluzione tattica che potrebbe essere utile in alcuni frangenti, anche se difficilmente verrà presa in considerazione come prima opzione visto che escluderebbe – o quantomeno costringerebbe a giocare fuori ruolo – Ivan Perisic, forse il miglior elemento dell'intera rosa.

VIA SULLE ALI – Non a caso, con l'ingresso di Bakayoko (al 68' per Melo), l'Inter si ripiazza con un 4-4-2 modificato in un 4-2-3-1, visto che Jovetic agisce prevalentemente alle spalle della punta (Pinamonti). Bessa e, appunto, Bakayoko partono larghi, fungendo da tipiche ali offensive. E la manovra si sviluppa in maniera armonica, anche grazie alle geometrie di Zonta e Gnoukouri (finché in campo). Ritmi bassi, va detto, visti anche i continui cambi. Ed è forse questo il canovaccio che più di altri ha in mente il tecnico jesino per il 2016-17, alla ricerca sul mercato di un'ala destra – possibilmente mancina – in grado di stanare gli avversari e creare quella superiorità numerica che lo scorso anno soltanto Jovetic (a tratti) e Perisic hanno saputo offrire.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 20 luglio 2016 alle 18:11
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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