Il colpo di testa vincente che ha salvato l'Inter contro la Roma ha riportato alla ribalta Hernan Crespo, finito nel dimenticatoio di una rosa, quella nerazzurra, troppo ricca di attaccanti. Valdanito sta attraversando una stagione difficile, l'esclusione dalla Champions, le numerose panchine e lo scarso feeling con Mourinho hanno contribuito a creare intorno a lui un alone di preoccupazione, che non lo ha comunque indotto a lasciare Milano quando ne aveva l'occasione a gennaio. Eppure i numeri parlano per lui: 138 gol in serie A, 35 nelle coppe europee, per un attaccante di razza arrivato nel nostro paese nel 2006 e considerato, da molti club, un giocatore ancora di grande livello. Non nell'Inter di Mourinho, che gli preferisce giocatori più giovani (idem per Cruz). "Il gol alla Roma è un messaggio alla società, all'allenatore e ai compagni, a cui ho dimostrato di essere un professionista serio. Mi sono allenato con impegno e professionalità e, quando sono stato chiamato in causa, ho sempre rispostodando il massimo. Stop, niente veleni nelle mie parole. Il gol alla Roma è stato meraviglioso, temevo di non rivivere più certe emozioni in uno stadio come San Siro. Invece, grazie alla mia testardaggine, ce l'ho fatta e sono felice per me e la mia famiglia".

Inevitabile che Crespo stia pensando al futuro: "Me ne andrò dall'Inter, il mio contratto scade a giugno. Voglio giocare per guadagnarmi un posto ai Mondiali 2010. Maradona mi segue, ma per essere convocato devo tornare a segnare con continuità. Lo sa lui e lo so anch'io. Quest'anno purtroppo non ho trovato spazio, l'ho chiesto a chi dovevo chiederlo ma non ho ottenuto risposte. Ma non sono arrabbiato con Mourinho, lui è pagato per fare delle scelte e io per rispettarle. Non è nel mio stile fare casino. Poi, è logico, certe faccende mi amareggiano. Potevo andarmene a gennaio, ma non l'ho voluto fare perché decido io dove andare, non mi faccio imporre, a 35 anni, questo tipo di scelte, che coinvolgono anche la mia vita personale. Poi, non mai capito l'esclusione dalla Champions, nelle coppe qualche gol l'ho segnato, potevo essere utile, soprattutto contro il Manchester United a cui, con la maglia del Milan, nel 2005 segnai due gol. Fu bellissimo, così come lo fu la doppietta al LIverpool nella finale di Istanbul. Poi, però, a causa della sconfitta ai rigori il mio contributo fu dimenticato". Infine, Crespo ha deciso dove vuole andare l'anno prossimo: "Ho un sogno, ma me lo tengo stretto e non lo rivelo neanche sotto tortura".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 03 marzo 2009 alle 09:13 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Fabio Costantino
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