Arrivato a Palazzo Gotico insieme ai suoi genitori e accolto dal calore dei tifosi dell'Inter Club locale, Simone Inzaghi, allenatore dell'Inter, ha ricevuto un’onorificenza speciale dalla città di Piacenza per la conquista dello Scudetto con i nerazzurri. Inzaghi, prendendo la parola all'ingresso nel palazzo, ha voluto sottolineare l'orgoglio per questo riconoscimento conferitogli dalla sua città natale: "Sono orgoglioso di ricevere questo riconoscimento dalla città dove sono nato e cresciuto, perché porto questa terra sempre con me. Ringrazio la sindaca e tutta Piacenza. In questi tre anni all'Inter mi sono riavvicinato alla città, soprattutto a papà e mamma; torno spesso a trovare la mia famiglia e gli amici d'infanzia, è una cosa che mi piacere e che mi ha aiutato molto. Ho visto qui fuori tanti amici con cui sono cresciuto da bambino, ripenso agli inizi al San Nicolò dove ho fatto le giovanili con mio fratello fino ad arrivare al Piacenza. Poi con tantissimo impegno e voglia abbiamo coronato il sogno della vita di diventare calciatori. Il salto tra i professionisti non è stato semplice, ma nelle difficoltà non ho mai mollato; ho sempre dato il massimo e ho esordito in A col Piacenza. Ringrazio tutti gli allenatori del vivaio ma soprattutto Beppe Materazzi che mi ha fatto debuttare in prima squadra".

Ti aspettavi tanto entusiasmo?
“Mi fa molto piacere vedere tanti piacentini ad accogliermi, io sono fiero di portare in giro per l’Italia e l’Europa anche il nome della mia città. Ringrazio l’amministrazione per questo premio, per me è molto significativo”.

Quando pensi di annunciare il rinnovo con l'Inter?
“L'ho detto, dopo il Torino. Vincere il campionato con cinque giornate di anticipo è stato meraviglioso, per quello che ci hanno tributato i tifosi dell'Inter che è stato meraviglioso. Adesso abbiamo le ultime partite di campionato da affrontare nel migliore dei modi, poi ci incontreremo con la società. Spero e credo di poter annunciare presto il rinnovo, ho trovato un ambiente perfetto per poter lavorare, i risultati che abbiamo ottenuto non sono casuali ma frutto della professionalità di tutta l’organizzazione e ovviamente del gruppo solido che si è creato con i giocatori”.

Che Inter deve essere per il futuro?
"Deve essere un'Inter forte, dobbiamo migliorare ogni anno gli obiettivi. Pensare a sei trofei e una finale Champions al mio arrivo tre anni fa sembrava inimmaginabile, ma c'erano tante speranze. Sapevo di trovare una società forte, con dirigenti fortissimi: penso a Marotta, Ausilio, Baccin... Sapevo che nonostante le difficoltà avrebbero costruito squadre competitive. Poi con la squadra e i tifosi abbiamo fatto in modo di vincere sei trofei e fare una finale di Champions. Penso sia qualcosa che rimarrà dentro per sempre".

L'accordo tra Suning e Pimco ti dà tranquillità?
"Devo essere sincero, abbiamo sempre avuto questa tranquillità. Il presidente Zhang non ha fatto mancare nulla a me e ai miei ragazzi, la sua assenza quest'anno non si è quasi mai sentita perché ogni settimana c'era un continuo colloquio per vedere se ci fosse qualche problema. Ma ci ha sempre aiutato e non ho avuto mai un problema".

Quali sono gli obiettivi dell'Inter?
"Vincere, perché è una squadra fantastica con tifosi meravigliosi. Cercheremo di migliorarci come abbiamo fatto ogni anno, sapendo che non sarà semplicissimo perché ci sono squadre che hanno i nostri stessi obiettivi".

Qual è il credo che ti ha portato a mandare avanti la tua idea calcistica?
"Penso ai miei ragazzi, che hanno fatto un campionato straordinario. E' un percorso che sarà difficile da ripetere ma abbiamo una società che non ha soltanto esultato per gli scudetti ma è in continuo lavoro per far sì che le cose possano andare avanti allo stesso modo".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 14 maggio 2024 alle 12:20 / Fonte: Sport Mediaset - Libertà.it
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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