Christian Eriksen ​​​​​​, con ogni probabilità, partirà titolare contro il Ludogorets giovedì sera in Bulgaria. Un inserimento centellinato quello del danese da parte di Antonio Conte, che considera "normale" questa fase d'apprendistato. "Il tecnico non lo considera pronto a livello fisico, perché reputa il lavoro che la sua squadra fa con Pintus differente da ogni altro tipo di preparazione, e soprattutto ha bisogno di tempo per inserirlo nell’idea, nel progetto - puntualizza la Gazzetta dello Sport -. Su tutto influiscono le caratteristiche del giocatore: se Vidal era “pronto all’uso”, per Christian serve un adattamento. Per giocare da mezzala deve assimilare nuovi movimenti e nuove posizioni, per piazzarlo trequartista è la squadra a dove apprendere un nuovo spartito. Cosa che Antonio non considera né facile né scontata. Risultato: panchina. Non si fanno eccezioni, anche per salvaguardare quel concetto del “gruppo prima di tutto”. Si spiega così anche la puntualizzazione del post-Lazio: «Siamo arrivati fino a qui senza Eriksen, non si può pensare che un giocatore cambi una squadra». Già, però qualcuno o qualcosa adesso deve cambiarla: dopo i pareggi di gennaio non è bastata la scossa del derby. Le due sconfitte hanno mostrato un parziale inceppamento del motore: se hai un carburante come Eriksen è il momento di usarlo. L’Europa League è l’ambiente giusto per prendere confidenza a rischio ridotto, la Samp domenica può diventare un ulteriore test aumentando i “giri”. Poi arriverà il ritorno col Ludogorets prima della Juve: allo Stadium, 34 giorni dopo il suo arrivo, Eriksen dovrà essere stato “assorbito” dalla creatura interista. Rendendola più forte, facendole salire quel gradino per cui è stato acquistato".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 18 febbraio 2020 alle 08:15 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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