Dopo Federico Dimarco (LEGGI QUI), giocatore incaricato a presentare al fianco dell'allenatore la sfida di domani contro lo Slavia Praga, è arrivato anche il momento delle dichiarazioni pre-gara di Cristian Chivu, che dalla sala conferenze della Pinetina tiene l'usuale conferenza stampa della vigilia del secondo turno della League Phase della Champions League contro i cechi, in programma allo stadio Giuseppe Meazza domani sera alle 21.00. Di seguito le parole del tecnico nerazzurro riportate in tempo reale da FcInterNews.it:
Arrivate alla gara di domani dopo tre vittorie consecutive. Cosa vuole oltre ai tre punti?
"A me le prestazioni sono sempre piaciute, sin dalla prima partita e anche nel periodo di preparazione quest’estate anche se è stata breve. Poi il risultato è ovvio che condizioni un po’ i giudizi di tutti. Abbiamo dato continuità ai risultati ultimamente, ma bisogna pensare alla prossima e alla Champions perché è una competizione importante, che nasconde sempre insidie. C’è sempre qualità negli avversari che hanno anche la voglia di venire a San Siro e fare risultato sempre. E noi dobbiamo essere consapevoli che nessuna partita è facile".
Cosa ti aspetti come ulteriore step di crescita?
"Continuità, attenzione sempre al massimo. L’umiltà che ha questa squadra ha fatto vedere che il gruppo può crescere sotto questo punto di vista, di essere dominanti e cercare sempre di fare la partita. Ci sono avversari che possono metterti in difficoltà e bisogna capire quei famosi momenti per mantenere l’equilibrio e portare a casa la vittoria senza soffrire tanto ed essere concreti e cinici".
Cosa la sorprende di questa squadra?
"La voglia di essere dominanti, di superare determinati momenti, di accettare i cambiamenti e le cose diverse rispetto a quelle che erano abituati a fare. Questo lo fa un gruppo di uomini veri che non guarda mai indietro, ma avanti, con voglia di fare di tutto per essere competitivi. Questo gli fa onore perché sono giocatori importanti, uomini importanti e non è scontato mai che questa applicazione e umiltà ci sia. Loro ce l'hanno e la vogliono migliorare".
Il calendario vi ha regalato i tre avversari più difficili uno dietro l'altro. Queste prime partite sono fondamentali?
"Proprio perché non ci si può distrarre è inutile guardare troppo in avanti. Dobbiamo guardare a domani, allo Slavia, che è la più insidiosa. Il calcio mi ha insegnato a stare con i piedi per terra e guardare al futuro più prossimo e non troppo in là perché il rischio è che le aspettative creano delusioni. La partita più importante è sempre quella dell’indomani”.
Bisseck come sta e come si è allenato? Domani giocherà?
"Sta bene, si sta allenando bene. Prima o poi vedremo in campo in campo pure lui".
Bonny può partire dall’inizio?
"Sono loro che mi mettono in difficoltà ogni giorno per come si allenano. E siccome ho sempre detto di dover capire i momenti e dare il giusto premio a questi uomini perché sono loro che creano gruppo e squadra, cerco di accontentarli perché questi ragazzi lo meritano. Se ne cambio uno o due la squadra non subisce, purtroppo non posso farlo sempre ma arriverà il giusto momento per tutti perché sono ragazzi importanti che alzano sempre il livello, in allenamento o in partita, sia che inizino dal primo minuto o che partano dalla panchina. Dimash che è qui è stato determinante a Cagliari partendo dalla partita… Io esulterei per la sua chiusura che ha fatto in area in fase difensiva più che per l’assist. E queste sono cose che vanno premiate. Nel caso di Dimarco va premiata la voglia di fare entrambe le fasi, ma l’indole di aiutare la squadra ce l’hanno tutti, non solo Dimash".
Torna Sommer in porta? L’alternanza con Pepo sarà frequente?
“Io ho la fortuna di avere 22 giocatori a disposizione che sono tutti titolari. Parto da quello perché li alleno e se pensassi diversamente mi metterei il bastone tra le ruote. Se non possono giocare tutti sono io scarso come allenatore. Parto sempre dai ventidue e tutti meritano di essere titolari, se poi qualcuno dà più o meno mi prendo le responsabilità perché significherebbe che li alleno male e che non so trasmettergli ciò che vorrei. Sommer sì, parte dall’inizio, questo posso dirvelo. I cambiamenti sono sempre stati fatti in maniera mirata, non solo come giusto premio per ciò che sono, ma anche per meritocrazia, ai valori, ma con la consapevolezza di non dover mai perdere equilibrio, struttura e obiettivo".
Nelle ultime tre gare l'Inter ha preso un solo gol, in quelle precedenti ne aveva presi sei. C'è qualcosa che avete registrato in fase difensiva?
"La pressione fatta meglio, la riaggressione, la voglia di tornare velocemente sulle seconde palle, l'attenzione... Poi certo, il gol lo puoi subire perché c'è sempre anche l'avversario, ma è come ti metti in campo, la pressione sulla loro costruzione e quella individuale sul portatore... Siamo più attenti e più determinati nel fare quello. Che è sempre stata una nostra richiesta. Poi subentra anche l'orgoglio del campione, perché parliamo di campioni che prima o poi tirano fuori quello che hanno e fanno sempre la differenza".
Calhanoglu dopo la squalifica ha sempre giocato e quando non c'era ha giocato Barella. Può esserci qualche altra soluzione?
"Ho anche Zielinski come alternativa. Sono giocatori di qualità che danno qualcosina in più dal punto di vista del palleggio, delle conoscenze, dell'esperienza, perché sono evoluti, forti e bravi. Per me è sempre più difficile scegliere".
Che gara ti aspetti per domani?
"Una gara difficile perché ogni partita in Champions lo è, noi rispettiamo lo Slavia, il suo coach, quello che stanno costruendo. Sono una squadra davvero forte e sono sicuro che faranno una grande gara a San Siro domani. Sono ancora imbattuti in questa stagione e noi abbiamo bisogno di essere la nostra miglior versione, controllando il nostro gioco, mettendo qualità e tutto ciò che sappiamo fare e che abbiamo imparato da questa competizione".
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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