Cristian Chivu inizia a raccogliere i frutti del suo lavoro. In particolare, oggi la Gazzetta dello Sport propone un focus sulla gestione della rosa, fondamentale per chi ha tanti obiettivi da raggiungere. Dopo il doppio ko Udinese-Juventus, i nerazzurri avevano l'obbligo di arrivare alla seconda sosta stagionale facendo bottino pieno: battute Ajax, Sassuolo e Cagliari; restano Slavia Praga e Cremonese.

In particolare, sta pagando il turnover. Chivu sta ottenendo quanto sperato dalle cosiddette "alternative", che in alcuni casi stanno anche insidiando seriamente le gerarchie che parevano cristallizzate. C'è il caso di Martinez-Sommer, ma non solo. "Fin qui Chivu ha utilizzato 19 titolari diversi in 6 partite. L’ultimo, Luis Henrique, non è andato bene in Sardegna e verrà sostituito dal locatario ufficiale della fascia destra, cioè Denzel Dumfries - si legge -. Sull’altro lato spazio a Dimarco, determinante nell’arrotondare il risultato a Cagliari. Al centro della difesa rientrerà Acerbi, non proprio entusiasta del coinquilinato con De Vrij. Nel mezzo Sucic, più di Frattesi, dovrebbe sostituire Mkhitaryan. E poi Sommer avrebbe diritto al ruolo di portiere di Champions, nonostante i progressi manifestati da Martinez".

Insomma, pronti cinque avvicendamenti rispetto al 2-0 di Cagliari. Ma dietro spingono forte anche Esposito, al suo primo gol in Serie A proprio in Sardegna, e Bonny, sempre utilissimo. "Resta da capire quando Chivu vorrà pubblicizzare il livello di affidabilità di Andy Diouf, acquistato dal Lens per 20 milioni e appena intravisto (11 minuti) dentro a una partita stravinta contro il Torino, all’alba del campionato. Però a centrocampo l’Inter ha creduto nella logica dell’overbooking: sette specialisti per tre posti in campo. Se Diouf è rimasto sempre a guardare, anche gente più esperta come Zielinski e Frattesi reclama visibilità e attenzioni", si legge.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 29 settembre 2025 alle 08:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print