Tante certezze, alcune incognite. L'Inter di Antonio Conte è ancora in costruzione, eppure ha già alcuni punti fermi, guadagnati dopo i primi 180' della stagione. Uno di questi - puntando il mirino sul reparto offensivo - è sicuramente Romelu Lukaku. Il centravanti belga, voluto fortemente dal tecnico salentino, si è preso già una maglia da titolare nell'11 ideale nerazzurro sia per curriculum, sia per caratteristiche. E' infatti l'unico centravanti "pesante" presente in rosa, nonché quello capace di alcuni movimenti indispensabili nello scacchiere contiano.

Parlavamo di incognite, però. La più forte, sempre rimanendo col focus sugli ultimi 20 metri, è capire chi potrebbe essere il partner ideale del nativo di Anversa. Un enigma che Conte potrebbe portarsi lungo tutta la stagione ma che, soprattutto, è il dubbio più forte in vista della sfida di sabato contro l'Udinese, test importante perché primo appuntamento di un mini tour de force che vedrà i nerazzurri in campo ben 6 volte in 18 giorni, tra campionato e Champions League. Come 'spalla' di Lukaku, sono sostanzialmente tre i nomi in ballo.

TITOLARE - Il primo nome, il più naturale dopo aver visto le prime 2 uscite ufficiali contro Lecce e Cagliari,è quello di Lautaro Martinez. Il 'Toro' ha avuto un ruolo importante nel gruppo, non solo sul lato tecnico ma anche su quello mentale, psicologico: da riserva e poi sostituto di Icardi, ha svolto il compito di 'passare le consegne' da un numero 9 all'altro, finalmente affiancando il terminale offensivo principale, cosa ritenuta impossibile (da Spalletti) con Maurito. Tutto porterebbe a lui come partner di Lukakone, come è stato nelle due vittorie. Il classe '97, però, sarà tra gli ultimi a tornare a disposizione di Conte, complice l'impegno con la sua Argentina nella notte tra martedì e mecoledì (in amichevole contro il Messico). A quel punto, la sua condizione e il poco tempo a disposizione per lavorare con la squadra suggerirebbero una prima, forzata, panchina per Lautaro. E anche il Toro sa bene come la concorrenza non manchi, e sia molto agguerita.

MARAVILLA - Potrebbe arrivare un momento che molti tifosi dell'Inter attendono dal pomeriggio del 28 agosto. Ovvero, da quando Alexis Sanchez è atterrato all'aereoporto di Malpensa, dando di fatto il via alla sua nuova esperienza italiana. Con Lukaku formerebbe una coppia già apprezzata ai tempi del Manchester United, club dal quale entrambi - per un motivo o per l'altro - sono partiti con destinazione Milano. Agli ordini di Conte, che ha già regalato parole al miele per il suo nuovo numero 7, portato in panchina a Cagliari. Sabato sera a San Siro potrebbe essere la sua grande occasione. Lo suggerisce il suo programma per questa pausa Nazionali: in campo nella prima amichevole del Cile (proprio contro Lautaro), assente nell'amichevole contro l'Honduras. Tradotto: messi minuti nelle gambe, per poi tornare ad Appiano Gentile. Una maglia da titolare lo aspetta, in quello che sarebbe un affascinante scherzo del destino: il ritorno in Serie A contro l'Udinese. La squadra dove arrivò come Alexis, e che lasciò da Nino Maravilla.

TERZO INCOMODO - Tra i due sudamericani, c'è anche un terzo uomo che potrebbe ricoprire il ruolo di seconda punta. Si tratta di Matteo Politano. Dopo le diverse voci di mercato, messe a tacere con convinzione dalla società, l'ex Sassuolo è rimasto per due volte (su due) fuori dall'11 iniziale, salvo poi entrare in corsa, mettendoci la solita intensità. Un rendimento utile per 'spaccare le partite', a cui il tecnico nerazzurro potrebbe anche rinunciare questa volta, puntando su di lui dal 1'. In fondo, a differenza dei due compagni, durante la sosta è rimasto a Milano, continuando ad allenarsi e a lavorare con Conte. Sarebbe il più pronto a livello di condizione. E non è da sottovalutare una cosa: nei due spezzoni giocati - specie in quello contro il Cagliari -, lui e Lukaku hanno dimostrato di cercarsi molto. Vedremo se si ritroveranno insieme titolari sabato sera.

VIDEO - ESPOSITO DA FENOMENO: CHE GOL ALLA SERBIA

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 08 settembre 2019 alle 15:53
Autore: Federico Rana / Twitter: @FedericoRana1
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