I ricordi di Pierluigi Casiraghi: intervistato da La Tribù del Calcio, il talent scout dell'Inter ripercorre molti affari realizzati e sfumati per conto del club nerazzurro, partendo da Mario Balotelli: "Era un ragazzino, ma lo conoscevamo tutti perché al Lumezzane si confrontava spesso con Inter e Milan. Sapevamo che aveva delle qualità fisiche straordinarie, era un adulto che giocava coi ragazzini, anche se dall'aspetto comportamentale in campo lasciava molto a desiderare. Ci chiedevamo sempre cosa poteva accadere se lo portavamo a casa, e tutti i club se lo chiedevano. Questo frenò un po' i club che lo volevano; fu scartato dall'Atalanta, alla fine siamo riusciti a prenderlo con tutti i rischi del caso. Avevo deciso d'accordo con Piero Ausilio e meno male che ci siamo riusciti". Tra i possibili colpi sfumati c'è un nome importante; l'episodio risale ad un Mondiale giovanile in Finlandia: "Cesc Fabregas non giocava perché la stella della squadra era un'altra, poi lui entrò perché questo si infortunò e cominciò a sognare. Mi chiamarono dalla sua agenzia dicendomi che se la Spagna fosse andata in finale il Barça lo avrebbe mollato e quindi poteva andare all'Inter. Lui fece la finale davanti alla sua famiglia, la perse, il Barça dichiarò di non volere disturbare ma poi l'agenzia lo mise in mano all'Arsenal".

Casiraghi ha anche visto da vicino Pato: "Era compagno di camera di un ragazzino di cui ero pazzo che si chiamava Sidney. Era senza contratto, mi piaceva, ma poi l'Internacional de Porto Alegre lo fece debuttare in prima squadra e lo vendette a prezzi inaccessibili. La cosa bella fu quando mi mandarono una foto con dietro scritto: 'Caro Casiraghi, ci porti via da qui? Fuma meno'". Casiraghi ricorda di avere un altro grande rimpianto, legato a Dani Alves: "Era bravo, ma leggerino. E fu scartato da tutti. Quando abbiamo visto che era diventato il giocatore che è diventato, ci siamo guardati dicendo: 'Porca miseria'". E un approccio fallito con Neymar del Santos, che lo stoppò perché "già a 16 anni gli volevano far fare un contratto da professionista". Rivelato anche un aneddoto a proposito di Lionel Messi: "Fece un provino per un club di medio livello italiano; non fu preso e fu dimenticato nel nostro Paese".

Si ripercorre anche l'arrivo di Goran Pandev: "Con lui prendemmo Stojkov, ragazzo incredibile che giocava già in Nazionale A in Macedonia ma poi si buttò via, mentre Pandev con umiltà è diventato un giocatore importante. Quando tornò all'Inter mi chiamò invitandomi a cena, e quella volta mi ringraziò dicendomi che mi avrebbe ricordato come l'uomo che lo portò in Italia". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 25 ottobre 2013 alle 23:57
Autore: Christian Liotta
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