Ajax-Inter lascia sensazioni positive per il prosieguo della stagione nerazzurra. Gli uomini di Chivu domano gli olandesi con una partita seria, attenta in difesa e chiusa in crescendo in attacco. 90 minuti con buone trame di gioco e un pressing alto fatto con i giusti tempi ma senza esagerare che asfissia l’Ajax e gli impedisce di trovare soluzioni di gioco importanti. Buona la prima in Champions League.

Chivu conferma il centrocampo titolare e lancia Pio Esposito dal primo minuto come unica novità. È proprio il centrocampo a partire un po’ a rilento, non riuscendo a trovare le giuste spaziature e non tenendo bene il possesso. Allora i nerazzurri si appoggiano subito al numero 94 davanti per far salire la squadra, seguito dal difensore centrale dell’Ajax Itakura che non riesce mai ad anticiparlo o prendere posizione. Questo permette a Thuram di liberarsi di un uomo stando vicino al suo compagno di reparto, attaccando la profondità quando Pio viene in contro, allargandosi specialmente sulla destra quando il classe 2005 corre a riempire l’area di rigore avversaria. I due attaccanti interisti, pur non avendo ancora tanta affinità, fanno un grande lavoro e tengono costantemente impegnata la linea a 4 di difesa dell’Ajax. Il centrocampo dopo un avvio lento, prende le giuste misure e soprattutto grazie al ritmo di Calhanoglu e alla qualità di Barella, riesce a imporre il dominio del gioco, anche se nella prima mezz’ora era stata l’Ajax a giocare meglio e ad avere anche qualche occasione. 

Gli olandesi provano a creare con le sponde di Weghorst, guardato a vista benissimo da De Vrij, e con le sortite sulla destra del numero 3 Gaaei, che spesso si stacca dalla linea a 4 e sovrappone a Edvardsen, provando a sparigliare un po le carte e aggiungere dinamicità e pericolosità ad un attacco altrimenti inesistente. Le due ali sono raddoppiate dal quinto e dal braccetto interista e non riescono mai ad essere pericolose. Klassen a centrocampo è lento e prevedibile, prova ad alzarsi vicino alla punta in fase di pressing e creare le condizioni per una riconquista palla, ma non ci riesce mai. L’Inter con un pressing serio e corale dal primo minuto e da una graduale aggiunta di pericolosità e qualità nelle giocate d’attacco riesce a mettere in cassaforte la partita, rischiando solo in un’occasione dove Sommer salva lo 0-0. Anche i quinti soprattutto nel secondo tempo, tirano giù il freno a mano e spingono molto di più: l’Inter quindi crea molte più occasioni anche con combinazioni nello stretto. Al fischio finale il tabellino recita 0-2. Si torna in Italia con il sorriso e qualche certezza in più.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 18 settembre 2025 alle 12:56
Autore: Riccardo Despali
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