La striscia di vittorie consecutive in Champions League si ferma a tre, ma il pareggio raccolto dall’Inter al Huseyin Avni Aker vale quanto una vittoria. In Turchia serviva una prestazione di carattere per rintuzzare gli ardori dei padroni di casa, sospinti incessantemente dal loro pubblico e Ranieri ha avuto le risposte che si attendeva. Adesso l’ultima giornata del girone B contro il Cska Mosca a San Siro, per i nerazzurri, è una pura formalità e il tecnico testaccino potrà dedicare la maggior parte delle attenzioni alla rincorsa al vertice in campionato, sperando che nel frattempo l’urna di Nyon premi il primato ottenuto dai suoi ragazzi.
A GRANDE RICKYESTA - Non c’è alcun dubbio sul vincitore dell’Oscar della serata turca: Ricky Alvarez ha confermato di essere in crescita, stavolta partendo titolare. Al di là del gol, di pregevole fattura grazie al contributo di Milito (gran lavoro ‘sporco’ per il Principe), l’ex Velez si è mosso benissimo, ha palesato personalità e ha dialogato puntualmente con i compagni che, a loro volta, lo hanno cercato spesso e volentieri mostrando di avere grande fiducia nelle sue qualità. Difesa del pallone, incursioni improvvise, scambi rapidi e cambi di gioco, Alvarez ha fatto un po’ tutto meritandosi i complimenti che gli sono piovuti addosso. E se la sua crescita è ancora in progress, il tifoso interista può essere ottimista, anche perché Ranieri ha una cieca fiducia in questo argentino di 23 anni, al suo primo centro in nerazzurro.
RANIERI MANTIENE LE PROMESSE - Anche per fargli spazio nell’undici titolare l’allenatore romano ha disegnato nuovamente un 4-2-3-1 (all'apparenza un 4-1-4-1), lo stesso che aveva cambiato la storia di Inter-Cagliari sabato scorso. Alvarez si è piazzato a destra, dove ha giocato molti palloni, mentre Zarate ha agito dalla parte opposta, con alterne fortune. È stato Stankovic a indossare i panni di Sneijder, mentre Cambiasso e Zanetti hanno formato la diga di centrocampo, con il serbo che generosamente, in fase di copertura, dava loro una mano. Ranieri dunque ha mantenuto quanto anticipato proprio a FcInterNews.it sabato dopo la sfida di campionato: il 4-2-3-1 è un modulo che calza bene a questa Inter e può essere riproposto. Detto, fatto, anche su un campo difficile come quello del Trabzonspor.
TROPPE AMNESIE E LEZIOSITA’ - Va aggiunto che non è totalmente positivo il bilancio della trasferta nella terra della mezza luna. L’Inter ha basato il suo gioco sul possesso di palla finché le energie sono durate, ma è in difesa che qualche amnesia di troppo ha impaurito i tifosi interisti davanti agli schermi televisivi. Troppe leziosità, qualche incomprensione ed eccessi di sicurezza (soprattutto a opera dei terzini...) nei disimpegni in zona Julio Cesar hanno alimentato le iniziative degli uomini di Gunes. I quali, sostenuti da un perentorio Yilmaz (bel torello questo nazionale turco, ha battagliato con personalità contro Samuel e Lucio) e dalla scheggia impazzita Alanzinho, hanno sperato a lungo nel colpaccio. Poi, la sorte che aveva regalato ad Altintop il pareggio ha negato a Mierzejewski la rete del 2-1 a un quarto d’ora dalla fine: ennesima amnesia della retroguardia interista…
ZARATE L’INCOMPIUTO - Se Alvarez si gode il suo momento di gloria, di umore certamente opposto è Zarate, che al momento soffre all’ombra del connazionale con il quale condivide un passato al Velez. Sostituito contro il Cagliari (mossa che ha dato la svolta all’incontro), Maurito non è riuscit a imprimere il suo marchio nel match di ieri sera, vittima della sua tendenza al ‘faccio tutto io’ e di uno stato di appannamento che lo porta a sprecare all’ultimo momento quanto di buono costruito fino a un secondo prima. Non è una coincidenza se i compagni abbiano scelto di voltarsi verso la fascia destra, ignorando quella sinistra dove Zarate ha faticato a mettersi in evidenza e a farsi coinvolgere nella manovra d’attacco. In più, l’ex Lazio si è reso reo di qualche corner battuto in bocca a Zengin, sprecando così le rare opportunità per l’Inter nella ripresa.
FUORI DALLA BAGARRE - La Champions dunque può momentaneamente essere archiviata, e gran parte del merito va al Lille che, vincendo a Mosca un’ora prima del fischio di inizio di Atkinson, ha in parte svuotato di tensione le menti dei nerazzurri qualificandoli agli ottavi di finale. Un pass che però andava nobilitato dalla strenua difesa di un primato in classifica fondamentale, minacciato dalla sfida contro il Trabzonspor. Il pareggio è un risultato perfetto perché ‘estrae’ i nerazzurri dalla bagarre che si è creata alle loro spalle, in cui i turchi, il Cska e il Lille hanno praticamente le stesse possibilità di qualificarsi al prossimo turno come seconde. La squadra di Gunes, che ha 6 punti, è leggermente favorita mentre i russi hanno più di un motivo per temere: la trasferta di Milano (l’Inter non regalerà nulla…) è il pesante k.o. nello scontro diretto contro i campioni di Francia sono valide ragioni per preoccuparsi.
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